Nuovo Piano del traffico, il Sindaco: «Necessario anche se impopolare»
Dalle preoccupazioni per il presunto impatto negativo sulle attività dei negozi nel centro della città alle perplessità sulle piste ciclabili. Insomma, il nuovo Piano generale del traffico urbano di Aosta non convince le associazioni di categoria, alle quali è stato presentato lunedì scorso, 30 agosto, nel Salone Ducale del Municipio. I commenti e le critiche dei sindacati sono stati raccolti in un documento, inviato alla Giunta comunale, e firmato da Cristina Marchiaro per Filt-Cgil, Domenico Crea per Fit-Cisl e Alessandro Pavoni per Savt Trasp. «Il nostro è un ruolo volutamente collegiale per ascoltare tutti i cittadini. - commenta il sindaco Gianni Nuti che ha partecipato all’ incontro con gli assessori alla Mobilità Loris Sartore e ai Lavori pubblici Corrado Cometto, mentre la progettista del Piano generale del traffico urbano Patrizia Malgieri è intervenuta in videoconferenza - Il documento è aperto ma parte dal lavoro di professionisti che fanno questo da anni in tutta Italia. È stato elaborato nel 2011, poi nel 2019 è stato assegnato un nuovo incarico per la revisione del Piano del traffico urbano, per vedere cosa non è stato realizzato. Ora osiamo fare quello che era scritto nel 2011, un gesto che richiede energie e coraggio. C’è un grande potenziale in termini di mobilità ecosostenibile, che non è un argomento delle sinistre, ma tocca il cuore di tutti ed è la nostra sopravvivenza». Aggiunge il sindaco Gianni Nuti: «Se avessimo voluto un documento blindato non avremmo aspettato i 30 giorni e non accoglieremmo le considerazioni che arriveranno ancora. Qui c'è tutta la Giunta, ci muoviamo come squadra. Incontreremo i cittadini all’apertura del cantiere per prepararci al disagio. L’importante è che i vantaggi poi siano superiori alle difficoltà. In tutte le città d’Europa non si è mai tornati indietro dopo una riqualificazione urbana. Non piacciamo a tutti? Ce ne faremo una ragione. Non saremo rieletti? Pazienza, ma avremo costruito una nuova città ricca di opportunità economiche».
Le critiche dei sindacati
Come già Confcommercio e la forza politica di opposizione Rinascimento, pure le Organizzazioni sindacali hanno voluto sottolineare le criticità che il nuovo progetto non risolverebbe. Servono finanziamenti, sostengono i sindacati, «Affinché i trasporti e la vita cittadina siano strumento di rilancio dell’economia tutta ed opportunità per l'industria, il turismo, l'artigianato, l’istruzione, università e servizi». È necessaria una ferrovia più moderna, elettrificata «Ed intesa in continuità dal Piemonte a Pré-Saint-Didier senza rotture di carico» prevedendo tempi rapidi che permettano di raggiungere Ivrea in 50 minuti e Torino in 90 per venire incontro alle esigenze dei pendolari, oltre a collegamenti interregionali veloci da Milano Centrale e da Torino per Pré-Saint-Didier.
Non parcheggi ma giardini
Tra le tante altre indicazioni, «Per l’area urbana di Aosta e della Plaine - rileva il documento dei sindacati - al fine di aumentare la velocità commerciale, occorre istituire sensi unici, corsie preferenziali, spostando le aree di sosta dei veicoli privati all’esterno presso i parcheggi di interscambio individuati, garantendo agli utenti un servizio di tipo circolare e di navetta dai parcheggi per raggiungere il centro ed i luoghi di interesse pubblico». Le piazze, come piazza della Repubblica o piazza Plouves, dovrebbero diventare da parcheggi dei giardini urbani, mentre il servizio su gomma dovrebbe rinnovare il parco autobus con mezzi ibridi, elettrici o a metano accessibili a tutti gli utenti e realizzare, alle fermate, degli punti di informazione per evitare ingorghi del traffico ed attese per gli utenti. Un punto cruciale, infine, sono la rotonda e il parcheggio dell'Ospedale regionale “Umberto Parini” «Progettato e costruito senza una visione urbanistica dell’insieme» secondo i sindacati.