Nuovi statuto e regolamento per il Consorzio per la valorizzazione dei vini Caluso e Carema
Si è svolta giovedì 22 luglio scorso, a Caluso, l’assemblea straordinaria dei consorziati per la registrazione del nuovo statuto e del regolamento interno del Consorzio per la Valorizzazione e la Tutela dei Vini Docg Caluso e Doc Carema e Canavese, alla presenza di 24 delle 40 aziende consorziate, di cui 38 con diritto di voto. Il Consorzio, sotto l’egida del presidente Antonino Iuculano Mamao della Tenuta Roletto di Cuceglio e dei vicepresidenti Ivo Actis Dana della Cantina della Serra di Piverone e Sergio Dezzutto dell’azienda Santa Clelia di Mazzè, ha aggiornato le regole statutarie, definendo un nuovo corso per un’associazione che vede protagonisti nel panorama nazionale e internazionale i più importanti produttori di Erbaluce di Caluso, di Carema e di Canavese. «Sono stati 9 mesi lunghi e intensi - ha dichiarato il presidente Iuculano Mamao - impegnati in un corposo lavoro di revisione e di stesura dei documenti che ha visto protagonisti tutti i consiglieri e Confagricoltura che, attraverso la figura della direttrice Giulia Fassina, ha tenuto i rapporti con il Ministero. I produttori delle Doc e Docg tutelate dal Consorzio con le nuove regole che assegnano la responsabilità della gestione delle singole Denominazioni direttamente alle aziende che le producono, vinificano e imbottigliano, saranno tenuti a promuovere i loro prodotti sul mercato».
Nei prossimi mesi, il Consorzio sarà impegnato in attività inerenti l’innovazione e la cura dei processi di gestione delle vigne e di vinificazione, e, compatibilmente con il miglioramento della crisi sanitaria ancora in atto, in alcuni eventi promozionali nelle regioni del nord Italia, in collaborazione con l’Enoteca regionale e con la Strada reale dei vini torinesi, e in varie attività di comunicazione. «Le aziende vitivinicole del Consorzio - ha aggiunto ancora Antonino Iuculano Mamao - si impegneranno, dopo questo traguardo istituzionale, a raggiungere molti altri obiettivi qualitativi e commerciali per la valorizzazione naturalistica e imprenditoriale del territorio canavesano, con la collaborazione e la forza di tutti i soci e delle amministrazioni locali».
I singoli consorziati opereranno dunque attivamente nel suggestivo scenario dell’anfiteatro morenico e sotto le pergole canavesane, con degustazioni nei vigneti biologici, e in incontri itineranti per le vie percorribili a piedi ed in bicicletta, nell’ambito dei sempre più numerosi circuiti che dovrebbero presto confluire in una ciclovia enoturistica canavesana.