Nuova telecabina Pila-Couis, «Necessario un confronto»

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Serve un confronto tra alternative. Lo ribadisce, per l'ennesima volta, Area Democratica-Gauche Autonomiste, ex componente del Pd e oggi parte del Progetto Civico Progressista nel Consiglio Valle. Il tema è la nuova telecabina Pila-Couis, che nei piani della Regione e della Pila spa dovrà collegare la stazione di monte della telecabina Aosta-Pila con la Platta de Grevon, sullo spartiacque verso Cogne. «Siamo sconcertati che non ci possa essere un confronto per valutare le alternative» dice Raimondo Donzel, coordinatore di Area dem.

Nel pomeriggio di mercoledì scorso, 17 agosto, il partito ha organizzato una conferenza stampa per lanciare l'evento in programma oggi sabato 20: una passeggiata nei luoghi interessati dalla realizzazione della nuova telecabina, per toccare con mano gli impatti del progetto e sondare le possibili alternative. A illustrarli è Guido Regruto, già direttore della Pila. Il ritrovo è fissato alle 8.30 a Pila, davanti alla Scuola di sci. Il progetto della nuova telecabina ha superato la Valutazione dell'impatto ambientale con un esito positivo condizionato; nelle prossime settimane è attesa la sottoscrizione dell'accordo di programma tra la Regione e i Comuni di Gressan e di Aosta. Nel mirino c'è, in primis, la realizzazione del ristorante panoramico sulla cresta della Platta de Grevon: «In cima al Couis non c'è una goccia d'acqua - sostiene Raimondo Donzel - e costruire un ristorante per duecento persone diventerebbe un problema in estati come questa in cui l'acqua scarseggia», senza contare che «quella è una zona in cui ci sono delle forti correnti d'aria che accumulano neve, si passerebbe tutto il giorno a spalare a quelle altitudini, come si fa?».

Per la costruzione del solo ristorante, prima della pandemia, era stato stimato un costo di cinque milioni di euro: «Quei soldi potrebbero essere utilizzati per la realizzazione di nuovi bacini artificiali nella zona - spiega l'ex direttore della Pila, Guido Regruto -, per facilitare l'irrigazione a pioggia del territorio, viste anche le difficoltà legate alla siccità, e non per costruire altri ristoranti in quota». E aggiunge: «L'avvento della pandemia, l'aumento dei costi dei materiali e della corrente elettrica impongono riflessioni sui futuri progetti invernali ed estivi che vanno abbinati a soluzioni che si accompagnino all'agricoltura».

L'alternativa proposta da Guido Regruto prevede di realizzare due tronconi della telecabina fino all'attuale partenza del Couis I; il terzo e ultimo troncone sarebbe sostituito da una seggiovia per mantenere la filosofia di Pila «sci ai piedi». Il nuovo impianto permetterebbe «di servire sei piste». Guido Regruto aggiunge: «Con il progetto previsto dalla Pila, si andrebbero a tagliare circa settecentocinquanta alberi, valutando invece le idee da noi proposte si parla di circa duecento». Riguardo ai punti ristoro, «ci sono già degli edifici che potrebbero essere recuperati» come la club house del golf «con le piste che passano vicino e che oggi sono chiusi e che potrebbero essere pensati anche come dei punti vendita per i prodotti a chilometro zero». Ulteriori perplessità riguardano il collegamento con Cogne: «Bisognerebbe prima fare uno studio approfondito di fattibilità dell'opera - afferma Guido Regruto - che certifichi l'effettiva possibilità di realizzarla, perché le criticità sono notevoli». E conclude: «A oggi non c'è un progetto definitivo che contempli anche la parte economica, ma il collegamento viene pubblicizzato come uno dei punti di forza del progetto. Essendoci dietro un investimento pubblico, bisognerebbe agire in modo oculato: un tentativo di collegamento è già stato fatto con il trenino e sappiamo tutti come è andata a finire, per cui non andiamo a fare una ripetizione di quell'esperimento lì, senza dei dettagli più precisi».

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