Nuova «tegola» per l’ex Carrefour d’Europe: sull’autostrada da Quincinetto il limite di velocità scende a 110 all’ora

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Da domenica 1° gennaio sono comparse le prime scritte luminose «Attenzione ai nuovi limiti di velocità» e gli automobilisti che, provenienti dalla Valle d’Aosta, percorrevano l’autostrada in direzione Torino e Milano si sono chiesti cosa significasse un messaggio del genere. Infatti è dal settembre del 1989, quindi da ben 33 anni, che il limite di velocità sulle autostrade è fissato con decreto dello Stato a 130 chilometri orari.

I più curiosi hanno però scoperto che proprio dal primo giorno dell’anno 2023 l’ATIVA, acronimo di Autostrada Torino Ivrea Valle d’Aosta, ha deciso la modifica dei limiti di velocità sulle tratte di sua competenza, abbassandoli per quanto riguarda la tangenziale di Torino a 110 e pure a 90 in certi punti, una decisione condivisibile considerato come spesso e in particolare in certi orari la periferica torinese sia veramente congestionata dal traffico. Tali modifiche riguardano pure le 2 autostrade che conducono in Valle d’Aosta, rappresentando le vie di accesso al traffico pesante e turistico della nostra regione: quindi da Torino a Quincinetto il nuovo limite di velocità è ora fissato a 110 chilometri orari, come pure sulla bretella di Albiano, cioè il tratto da Santhià ad Ivrea, che poi si immette sulla Torino-Aosta, quello per intenderci che collega la Lombardia alla Valle d’Aosta.

Sinceramente per trovare la notizia bisogna cercare bene, ma proprio bene, sul sito di ATIVA, perché i dirigenti di questa società si sono ben guardati da comunicare una decisione così rilevante non solo alle istituzioni valdostane, a cominciare proprio dall’Amministrazione regionale, ma anche ai loro «colleghi» della SAV-Società Autostrade Valdostane, titolari del tratto di autostrada successivo, cioè quello che da Quincinetto porta ad Aosta e che è la naturale continuazione del percorso, che poi prosegue con la gestione RAV sino al Monte Bianco. Un fatto che ha sorpreso tutti, in primo luogo per la mancanza di concertazione e poi per la mancanza di rispetto dei diversi ruoli e delle diverse competenze.

D’altronde la Valle d’Aosta è uno dei grandi «corridoi» d’Europa ed ogni modifica alle condizioni per raggiungerla e percorrerla ha delle logiche conseguenze, con l’aggiunta della consapevolezza che dalle 2 direttrici Torino-Quincinetto e Santhià-Ivrea proviene la stragrande maggioranza dei turisti che frequenta la nostra regione.

Inoltre, questi 2 tratti sono tra i più percorribili della rete autostradale italiana, in particolare l’autostrada verso Santhià non ha insidie per i guidatori, così come il tracciato da Aosta a Quincinetto è sicuramente più facile da percorrere che non la parte valdostana, che presenta numerose gallerie e curve. Anche per queste ragioni è difficilmente condivisibile la decisione di ATIVA, perché, come i frequentatori delle autostrade da e per la Valle d’Aosta sanno bene, la stragrande maggioranza degli incidenti è causato dall’uso indiscriminato del telefono alla guida, pure sui mezzi pesanti, una follia ormai generalizzata che dovrebbe essere severamente punita attraverso dei maggiori controlli che invece latitano.

ATIVA ha scelto di diminuire i limiti, quindi i valdostani d’ora in avanti, arrivando dai 130 di Pont-Saint-Martin dovranno alzare il piede dall’accelleratore per raggiungere Torino e Santhià, in modo da evitare le multe di eccesso di velocità che qualora continuassero a viaggiare a 130 all’ora sarebbero di minimo 173 euro. Invece l’Amministrazione regionale, sorpresa dalla notizia e completamente all’oscuro dell’iniziativa di ATIVA, dovrà decidere come comportarsi al riguardo, considerando infine che si tratta dell’autostrada probabilmente più cara del pianeta, piena di cantieri e che sempre più scoraggia gli automobilisti a percorrerla, con evidenti ripercussioni sul traffico nei nostri paesi attraversati dalla Statale 26.

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