Nuova maturità, pareri a confronto tra gli studenti Però vince il fronte del «no» al ritorno degli scritti

Nuova maturità, pareri a confronto tra gli studenti Però vince il fronte del «no» al ritorno degli scritti
Pubblicato:
Aggiornato:

Nelle scorse settimane il Governo ha reintrodotto gli scritti nell’esame di maturità 2022. Il provvedimento ha generato pensieri contrastanti tra gli studenti di tutta Italia. Non sono mancate accese proteste di piazza, gli studenti hanno manifestato anche ad Aosta venerdì scorso, 4 febbraio. In particolare, nel capoluogo si è fatta sentire la voce del Collettivo Studentesco d’Alternativa, aggregazione studentesca appartenente al più ampio “Lupa scuola in lotta” che si sta battendo in questi giorni a Roma e in tutto il paese. Marta Canuto, studentessa al Liceo Classico di Aosta è la portavoce. «Non sono d'accordo con la decisione del Governo, - dichiara la 18enne di Excenex - con il Collettivo Studentesco d’Alternativa ci stiamo battendo perché da 2 anni per colpa della pandemia non possiamo usufruire di un servizio scolastico normale. La situazione non è semplice: molti professori risultano assenti per Covid o quarantene preventive, circostanza che non ci favoriscei. Inoltre la seconda prova verrà stabilita dalla commissione interna, ogni istituto ne avrà una differente. Sembra che la priorità sia quella di valutarci senza considerare la nostra salute mentale che è altamente compromessa dopo oltre 2 anni di didattica a distanza. Si rischiano voti bassi che possono incidere sul nostro futuro. Il problema non è tanto la difficoltà della prova, ma la modalità nella quale abbiamo avuto modo di prepararci. La nostra maturità è calata nel contesto Covid, perciò ci si deve adeguare a queste circostanze».

Si allinea a questa posizione Federico Jocallaz, allievo del Liceo scientifico sportivo di Aosta che per il suo futuro ha in programma un corso di laurea in Osteopatia oppure quello che una volta era l’Isef: «Non sono d’accordo perché dopo 2 anni di Dad è difficile reintegrarsi nel mondo degli scritti. - afferma il 19enne di Saint-Pierre - Allo stesso tempo però capisco che sia giusto tornare alla normalità visto che personalmente finora ho affrontato tutto quest’ultimo anno in presenza, ma in ogni caso avrei preferito l’unica prova orale. Penso sia più impegnativo semplicemente perché vi sarà un esame in più».

Dello stesso avviso Didier Colombin, 19enne di Verrayes che frequenta l’Itas Luparia di Casale Monferrato e una volta terminata la maturità cercherà un impiego. «Sinceramente la scelta del Governo non mi trova d’accordo - sottolinea il talento del Verrayes I di tsan - visto che la mia classe è stata quella che ha dovuto subirsi la dad più di tutte nel mio collegio. Imparare è stato molto più complicato, ci abbiamo rimesso molto. In questa nuova situazione bisognerà prepararsi su più argomenti e il tutto risulterà più impegnativo, però credo di essere pronto per affrontarlo. Certamente prima o poi si sarebbe dovuto tornare alla “normalità”, ma al momento la situazione è ancora complessa per questo mi sembrava più opportuno mantenere l’esame solo orale».

Alcuni invece approvano in parte la decisione, come per esempio Nicole Agentini, studentessa di Scienze umane economiche e sociali al Regina Maria Adelaide di Aosta che il prossimo anno vorrebbe iniziare una triennale in Psicologia. «Sono d’accordo sul reinserimento della prima prova, ovvero il tema d’italiano, che per noi valdostani si abbina alla quarta, la production écrite di francese. - spiega la 18enne di Châtillon - Non sulla prova d’indirizzo perché non siamo preparati. Durante l’ultimo triennio ci siamo esercitati in pochi scritti e molte volte il professore di riferimento è mancato per via del Covid o della quarantena preventiva. Siamo svantaggiati avendo fatto 2 anni di Dad. Quest’anno le cose vanno meglio, però appena un docente si assenta a causa del virus viene perso parecchio tempo. Al momento non mi sento pronta per affrontare l’esame completo: per l’orale sono tranquilla, mentre per gli scritti molto meno».

Poi ci sono coloro che si adeguano al provvedimento come il 18enne biathleta Nicolò Bétemps iscritto al percorso geometri del Manzetti di Aosta e che visto il suo impegno sportivo ha intenzione di prendersi un anno sabbatico dopo la maturità per poi alternare l’Università al biathlon. «Prendo la decisione come buona, - afferma il giovane di Bionaz - questo è l’ennesimo anno di Dad, magari era opportuno lasciare l’esame invariato perché anche noi come i nostri compagni degli anni scorsi siamo stati penalizzati. I professori capiranno le nostre difficoltà e ci verranno incontro. Avendo saltato molta didattica in presenza non è possibile essere paragonati a coloro che hanno sostenuto l’esame negli anni pre-Covid».

È favorevole ad un cambiamento anche se non di questa portata Nicolò Bullio, studente al Liceo scientifico Bérard di Aosta. «Il nostro anno è stato diverso rispetto a quello vissuto dai ragazzi del 2002, perciò era giusto cambiare qualcosa. dichiara il 18enne di Avise - Anche se fino a dicembre sembrava che l’esame rimanesse orale, inoltre ogni classe ha avuto un percorso personalizzato diverso da quello degli altri. Un ulteriore problema è rappresentato dai professori “No Vax”: molti docenti sono cambiati nel corso dell’anno. Per quanto riguarda la prima e la quarta prova, chi è bravo a scrivere è avvantaggiato altrimenti è dura avendo fatto poca pratica. Per fortuna nel mio istituto ci sono venuti incontro nella seconda prova stabilendo un’unica materia d’indirizzo. In ogni caso, sarà più difficile rispetto agli anni precedenti, il carico di lavoro è maggiore, i crediti bisognerà guadagnarseli negli scritti, spero di essere pronto».

Abbonamento Digitale La Valléè
Archivio notizie
Novembre 2024
L M M G V S D
 123
45678910
11121314151617
18192021222324
252627282930