Nucleo Psicologico per l’Emergenza Interventi aumentati del 40 per cento

Nucleo Psicologico per l’Emergenza Interventi aumentati del 40 per cento
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I dati 2022 del Nucleo Psicologico per l’Emergenza dell’Usl della Valle d’Aosta, che opera nel Dipartimento di Salute Mentale ed è gestito dalla Struttura di Psicologia, fotografano un numero di interventi in crescita. L’anno scorso le persone coinvolte in eventi traumatici e a rischio psicologico per le quali si è attivato questo Nucleo sono state 1.152 contro le 825 del 2021, pari a quasi il 40 per cento in più. Particolarmente rilevante l’aumento dei bambini (97 nel 2022 e 31 nel 2021) e degli adolescenti (95 nel 2022 e 49 nel 2021). Le richieste per gli interventi arrivate dal territorio sono passate da 58 nel 2021 a 149 nel 2022. Dall’Usl (reparti, Pronto Soccorso e Rianimazione) gli interventi richiesti sono aumentati da 210 a 255. Le donne sono la maggioranza e sono passate da 457 nel 2021 a 717 nel 2022. In linea con le attività dell’anno precedente sono invece i numeri del sostegno agli operatori sanitari e dell’emergenza: sono stati erogati supporti individuali a 37 operatori sanitari dei vari reparti e servizi, attivati spazi di decompressione per 69 operatori di Pronto Soccorso, Rianimazione e Centrale Unica del Soccorso e creati 6 gruppi di empowerment - viene definito così il processo attraverso il quale le persone acquisiscono un maggiore controllo rispetto alle decisioni e alle azioni che riguardano la propria salute - per 43 operatori.

«Il trend è sicuramente in crescita. - dichiara la responsabile del Nucleo e della Struttura di Psicologia Meri Madeo - In particolare emergono casi con un maggior coinvolgimento dei bambini e degli adolescenti, e delle donne. Crescono la violenza domestica, da 24 a 28 casi, la violenza assistita, da 5 a 6 casi, e gli abusi sessuali, da 7 a 13 casi. Negli anni abbiamo sviluppato metodologie di punta per trattare e seguire nel tempo le persone che subiscono un trauma e per cui è importante agire subito, e abbiamo costruito una fitta rete di collaborazione, formazione e supporto su tutto il territorio».

Istituito dall’Usl nel 2001, il Nucleo Psicologico per l’Emergenza è attivo sulle 24 ore. Sono 6 gli psicologi - Jacopo Albarello, Laura Arcara, Valentina Cappello, Jessica Comminet, Alba Todaro e il referente Roberto Raia - che garantiscono la copertura del giorno e della notte e possono essere attivati in ogni momento dai reparti ospedalieri, dalla Centrale Unica del Soccorso 112, dalle Forze dell’ordine - con cui l’Usl ha siglato una convenzione - e dalla Protezione Civile. «Non esiste in Italia un altro servizio come il nostro - sottolinea Meri Madeo - che permette l’intervento immediato e puntuale nelle situazioni emergenziali più svariate, dall’incidente in montagna all’atto anticonservativo, dalla violenza domestica alla comunicazione e al supporto ai malati oncologici». Meri Madeo aggiunge che «E' anche un investimento sul futuro perché i traumi “hanno ombre lunghe” e se non affrontati nel modo corretto e tempestivo impattano sui gruppi sociali, sullo sviluppo degli individui e delle comunità».

Gli psicologi del Nucleo sono superspecializzati. «Si tratta di professionisti preparati e portati per questo mestiere, con esperienza nel mondo dell’emergenza. - afferma Meri Madeo - Non è un’attività che possono fare tutti perché prima o poi ti trovi in una situazione ai limiti della sostenibilità. Per questo viene organizzata una supervisione una volta al mese e c'è un confronto continuo».

L’approccio alla comunicazione è fondamentale. «Con gli strumenti giusti si può evitare alle vittime, ai famigliari e ai sopravvissuti - evidenzia Meri Madeo - una seconda traumatizzazione, legata al modo nel quale apprendono il fatto. Si può aiutare ad affrontare l'evento, favorire il processo di elaborazione, che comincia proprio da quell'istante». Ci sono frasi da non dire mai? «Sì, - risponde Meri Madeo - penso a “E’ stato meglio così” o “Ora parliamo d'altro” oppure ancora “Devi essere forte per affrontare questo momento”, “Passerà in fretta” e “Sarebbe potuto andare molto peggio”».

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