«Non sporchiamo la réunion con le elezioni» Congresso rifondativo entro giugno del 2024

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Il congresso finale per sancire la ricomposizione delle forze autonomiste (la cosiddetta réunion) si svolgerà entro il 30 giugno 2024. Lo ha comunicato l'Union Valdôtaine ai propri iscritti al Conseil Fédéral nella serata di venerdì scorso, 29 settembre, precisando che «questo periodo transitorio sarà di fondamentale importanza per il confronto con le sezioni che dovrà essere effettuato in maniera puntuale su tutto il territorio e di concerto con le diverse sensibilità autonomiste».

Il prossimo congrès del Mouvement - in programma sabato 28 ottobre - fisserà le regole per l'ingresso negli organi dell'Uv di rappresentanti di altre forze politiche autonomiste, nonché per la formazione di una commissione speciale composta da 10 persone (5 nominate dall'Uv e 5 da Alliance Valdôtaine, Mouv-VdaUnie). Commissione che avrà il compito di promuovere l'integrazione dei nuovi membri all'interno dell'Union Valdôtaine. Durante il congresso finale si procederà all'elezione di tutti i nuovi organi dell'Union Valdôtaine.

Dopo quello di ieri sera, venerdì 6 ottobre, nella Sala Bonomi a Verrès per le sezioni delle Unités Mont-Cervin, Evançon, Mont-Rose e Walser, i prossimi incontri con la base per mettere a punto il percorso sono in calendario lunedì 9 ottobre alle 20.30 nella sala polivalente del Comune di Arvier per gli unionisti delle sezioni della Valdigne e del Grand Paradis, e lunedì 16 ottobre - sempre alle 20.30 - all’Auditorium del Villair de Quart per gli unionisti delle sezioni di Aosta, del Mont-Emilius e del Grand Combin.

“Il percorso va spiegato”La strada è tracciata quindi? Si va dritti dritti verso la nuova Union? «Fosse così semplice...» ammette Cristina Machet, presidente dell’Union Valdôtaine. In occasione del Conseil Fédéral della scorsa settimana più di un delegato ha fatto presente i propri dubbi. E tra i big che nelle ultime settimane non ha nascosto le sue perplessità figura Aurelio Marguerettaz, già pluri assessore e ora vice presidente del Consiglio Valle. Unionista che negli anni non si è consegnato alle varie diaspore, negli ultimi incontri con i vertici del Mouvement si è fatto portavoce delle resistenze che gli sono arrivate dalla base.

«Sì, i dubbi ci sono» conferma Cristina Machet. «Però attenzione, nessuno discute il fatto che si deve arrivare alla réunion, che ci si deve rimettere tutti insieme, che dobbiamo tornare tutti unionisti. Il problema è il “come”. E allora i nostri hanno il timore che i “rientranti” possano reclamare troppo spazio. Oppure c’è chi la fa troppo facile: “vuoi rientrare nell’Uv? Iscriviti, fai la tessera” dicono. Non è così semplice. Bisogna tenere in considerazione una pluralità che ormai c’è, le cosiddette diverse sensibilità, e gestirla con attenzione».

Ma il problema vero, confessa Cristina Machet, è un altro: «Le elezioni regionali. Saranno tra 2 anni, però vedo troppa gente che parla della réunion in prospettiva elettorale, reclamando quote e rappresentatività. Questo sarà un dossier “à suivre”. Adesso non sporchiamo con le elezioni un percorso che è solo politico. Non ci sono veti nei confronti di nessuno, voglio specificarlo. Ma neppure si possono pretendere garanzie di posti fin da adesso» conclude Cristina Machet

Zona franca? Si può

Un nuovo confronto tra il movimento indipendentista Pays d'Aoste Souverain e il governo italiano per l'applicazione della zona franca. Giovedì scorso, 5 ottobre, a Roma, la delegazione di Pas, composta dal responsabile politico Christian Sarteur e dalla vicepresidente Daniela Amato, è stata ricevuta da Luigi Augussori consigliere del ministro degli Affari regionali Roberto Calderoli.

«L'onorevole Luigi Augussori ha suggerito indicazioni sul procedimento politico-amministrativo da intraprendere, sostenendo che l'applicazione dell'articolo 14» dello Statuto speciale «è possibile. Abbiamo uno spiraglio aperto con il governo, sfruttiamolo». Quanto ai prossimi passaggi, il movimento indipendentista procederà ora con degli incontri con le forze politiche presenti in Consiglio regionale e i rappresentanti valdostani al governo.

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