«Non sarà più possibile pensare all’erogazione di contributi a pioggia» Questionario alle imprese, il monito del presidente della Chambre

«Non sarà più possibile pensare all’erogazione di contributi a pioggia» Questionario alle imprese, il monito del presidente della Chambre
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La Chambre Valdôtaine e le associazioni di categoria Adava, Cna, Coldiretti Valle d’Aosta, Confartigianato Valle d’Aosta, Confcommercio Imprese per l’Italia, Confindustria Valle d’Aosta e Fédération des Coopératives Valdôtaines stanno promuovendo in questi giorni un questionario finalizzato ad ottenere una fotografia aggiornata del tessuto imprenditoriale valdostano, alla luce dell'evoluzione dell’emergenza sanitaria e delle sue conseguenze.

Il questionario, al quale si può avere accesso direttamente dal sito internet della Chambre Valdôtaine www.ao.camcom.it , prevede l’elaborazione dei dati raccolti in forma anonima e non permetterà di risalire alle informazioni fornite dalle singole imprese.

L’iniziativa si pone l’obiettivo, attraverso una serie di domande, di verificare lo stato di salute delle aziende prendendo in esame, ad esempio, i livelli occupazionali, l’esigenza di liquidità, le variazioni di fatturato e del risultato di esercizio e gli eventuali crediti nei confronti della Pubblica Amministrazione.

«Tramite un costante dialogo con tutte le associazioni di categoria - spiega il presidente della Chambre Nicola Rosset - stiamo cercando di fare fronte comune e di lavorare tutti insieme, pur nel rispetto delle peculiarità dei singoli settori economici, per essere in grado di supportare l’Amministrazione regionale nell’ottica di riuscire a mettere in campo ristori capaci di rispondere in maniera efficace alle reali esigenze delle nostre imprese».

«Avere una base di dati consolidata, che nei prossimi giorni potrà contare anche su un questionario simile destinato agli ordini professionali operanti sul territorio valdostano - prosegue Nicola Rosset - è solamente il primo passo per poter ragionare su un sistema di ristori regionali che possa basarsi su elementi concreti e che possa, in un contesto nel quale non sarà più possibile pensare all’erogazione di contributi a pioggia, pensare a strumenti diversi che possano andare incontro alle differenti esigenze delle imprese».

Un modo quindi per accendere i riflettori su una realtà imprenditoriale che ha subito in maniera considerevole le conseguenze economiche derivanti dall’emergenza Covid.

«Seppure il momento di difficoltà sia generalizzato, sappiamo che la crisi non ha colpito tutti i settori nella stessa maniera e anche all’interno dei diversi ambiti non tutte le imprese hanno patito in maniera uguale. - sostiene il Presidente della Chambre - Abbiamo realtà che hanno visto ridursi il fatturato e altre che lo hanno visto azzerarsi completamente. Vi sono settori che hanno sofferto meno le chiusure perché hanno potuto continuare a lavorare e altri che patiranno le conseguenze solamente nei prossimi mesi».

In un quadro che sembra anche subire in maniera importante le incertezze derivanti dalle scelte nazionali in materia di chiusure quali sono allora le principali emergenze?

«Ciò che appare evidente è che le aziende hanno bisogno di liquidità - spiega Nicola Rosset - ed in questo senso è necessario riuscire a mettere rapidamente in circolo denaro anche ottimizzando strumenti che già esistono ma che magari devono essere ritarati. Un altro punto fondamentale è quello del mantenimento dei livelli occupazionali. Inutile negare che esiste una forte preoccupazione in riferimento a quello che potrà accadere nel momento in cui dovesse venir meno il blocco dei licenziamenti. Infine, in termini più generali, quello che preoccupa le imprese è l’impossibilità di programmare il proprio futuro proprio a causa di provvedimenti che non sembrano delineare in maniera chiara il percorso da seguire per poter uscire da questo momento di grande difficoltà».

Quali potrebbero essere a questo punto le iniziative da mettere in campo?

«In primo luogo è necessario rendersi conto che da questa crisi possiamo uscire solamente lavorando tutti insieme. - sottolinea il presidente Nicola Rosset - Dobbiamo essere capaci, ed in questo senso stiamo lavorando non solo con le associazioni di categoria, anche con la Conferenza Valdostana delle Professioni, di confrontarci guardando oltre il proprio orticello per individuare una strada comune che possa in primo luogo permettere alle nostre imprese di sopravvivere e, in seguito, di favorire la ripartenza soprattutto di quei settori che possono fare da volano a tutta l’economia valdostana. Per farlo sarà necessario pensare a misure che possano integrarsi con quelle elaborate a livello nazionale e che possano permettere di sfruttare al meglio quelli che saranno i fondi messi a disposizione anche a livello europeo».

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