«Non dimentichiamo la tragedia dell’alluvione del 2000»
Nel fine settimana ricorre l’anniversario dell’alluvione che tra venerdì 13 e lunedì 16 ottobre 2000 devastò la Valle d'Aosta. Caddero più di 500 millimetri di pioggia in poche ore, cambiando il volto della nostra regione, isolandola. I danni ammontarono a 830 milioni di euro: 180 milioni di danni ai privati, quasi 100 nel settore agricolo. Il tributo in termine di vite umane più pesante fu pagato da Pollein e da Fénis. Nel primo Comune morirono in 7: Ugo Coquillard, 58 anni, con il figlioletto Gilles, 15 mesi, e la moglie Grazia Boasso, 38 anni, Manuel Catalano, 16 anni, Angela Catania, 75 anni, e i coniugi Fortunato Cerlogne, 76 anni, e Ilva Fiou, 75 anni. A Fénis l'alluvione si portò via Carletto Perron, 55 anni, con il figlio Elis, 23 anni, Alessandro Bortone, 16 anni, sua madre Anna Peraillon, 39 anni, Maria Gloria Parravano, 56 anni, e Carmine Trapani, 45 anni. Ma l'elenco è ancora lungo. Morirono anche Ferruccio Morandi, 85 anni, ad Aosta, Maria Olinda Chapellu, 72 anni, a Nus, Lino Gard, 70 anni, ad Antey-Saint-André, e Gianfranco Bosonin, 65 anni, a Donnas. «Sono eventi che segnano un territorio e che colpiscono la memoria collettiva, lasciando un segno nella storia di una comunità, alimentata sovente da pagine non semplici tra le quali la Valle d’Aosta ritrova le giornate dell’alluvione. - dichiara il presidente della Regione Renzo Testolin - Dal 12 al 16 ottobre del 2000 la nostra regione ha dovuto affrontare uno dei più grandi momenti emergenziali e di lutto, ma anche ritrovato quel sentimento di solidarietà e quel senso di unione che sono propri dei valdostani. Sono ormai passati 23 anni da quei giorni drammatici, ma credo che sia doveroso, ogni anno, ricordare e rendere omaggio alle famiglie delle vittime, alla quali rinnoviamo la nostra vicinanza e il nostro affetto, ritenendo di interpretare il pensiero e il sentimento di tutta la comunità valdostana». Il presidente Renzo Testolin aggiunge che «In questi anni il sistema Valle d’Aosta, con il coordinamento della Regione e per il tramite della Protezione civile, è intervenuto per il ripristino del territorio anche grazie alle competenze regionali in materia di difesa del suolo e di sistemazione idraulica. Da allora l’apparato di allertamento, così come il servizio di soccorso e di intervento hanno beneficiato delle nuove tecnologia e dell’esperienza, mettendo in campo un sistema di cui credo possiamo oggi essere orgogliosi».
I 40 anni della Protezione civile in Valle d’Aosta: un convegnoIl ricordo di quei giorni del 2000 è anche tra gli argomenti del convegno in programma oggi, sabato 14 ottobre, a partire dalle 10, nel Salone Maria Ida Viglino, dal titolo “La Protezione civile valdostana: una sinergia vincente tra Stato e Regione”, organizzato in occasione dei 40 anni della Protezione civile della Valle d’Aosta. A portare gli indirizzi di saluto è il presidente della Regione Renzo Testolin. A seguire il messaggio del capo del Dipartimento nazionale della Protezione civile Fabrizio Curcio. Intervengono il capo della Protezione civile della Valle d’Aosta Valerio Segor e Lorenzo Chentre, ex dirigente della Protezione civile della Valle d’Aosta. A evidenziare il contributo storico della Regione Valle d’Aosta al sistema nazionale di Protezione civile è invece Elvezio Galanti (ex direttore generale del Dipartimento nazionale di Protezione civile), mentre Piero Lucat, che ha ricoperto il ruolo di coordinatore del Dipartimento Enti locali, servizi di Prefettura e Protezione civile, traccia il percorso seguito dalla Protezione Civile valdostana nel delicato rapporto tra autonomia e sussidiarietà, che contraddistingue il nostro sistema rispetto a quello di altre Regioni soprattutto per le competenze prefettizie.
In chiusura di mattinata è prevista una visita guidata al Centro funzionale e pianificazione del Dipartimento regionale di Protezione civile.
“Io non rischio”, campagna ad Aosta e a Sarre
Sempre oggi, sabato 14 ottobre, anche Aosta, grazie ai Volontari del Soccorso della Valpelline che recentemente hanno aperto una sede in città, partecipa alle giornate nazionali della campagna “Io non rischio - Buone pratiche di protezione civile”. Per scoprire come ciascuno di noi può contribuire a ridurre rischi come terremoto, alluvione, maremoto, rischio vulcanico e incendi boschivi, l’appuntamento è in piazza Chanoux ad Aosta dalle 10 alle 17. Invece a Tissoret di Sarre - nella piazzetta antistante il Municipio - dalle 9 alle 17 i volontari di Psicologi per i Popoli Valle d’Aosta incontranoi residenti per parlare dei rischi naturali - in particolare di frane e alluvioni, eventi maggiormente a rischio per la la nostra regione - e delle buone pratiche per ridurne gli effetti.