Non decolla la stagione turistica di La Thuile: latitano gli stranieri e ora l’incognita Green pass
Il colle del Piccolo San Bernardo che lega la Valle d’Aosta alla Tarentaise è sempre stato una via di comunicazione molto trafficata. Ne sanno qualcosa gli albergatori di La Thuile, che spesso e volentieri vedono crescere il loro lavoro in base al numero di vetture e di motociclette che passano al colle.
In tempo di pandemia il traffico è calato e a La Thuile, come era scontato, se ne sono accorti immediatamente. “C’è poco passaggio, abbiamo meno stranieri e soprattutto meno francesi. - ammette Valentina Martinet del Château Blanc, peraltro assessore al Turismo di La Thuile dal 2010 al 2015 con il sindaco Carlo Orlandi - Per ora i numeri sono inferiori a quelli del 2020, complice anche un clima che è stato tutt’altro che estivo. Le prenotazioni arrivano all’ultimo, chi aveva riservato con anticipo spesso cancella poco prima di arrivare”. In più c’è l’incognita Green pass. “La verità? Non ci siamo ancora posti il problema. Iniziamo le due settimane più importanti della nostra estate, prendiamo il lavoro che c’è da fare, non possiamo complicarci la vita ancora di più, altrimenti tanto vale tagliarci le gambe da soli”.
Ombretta Collomb della Locanda Collomb dice che la sua è una situazione diversa dalle altre. “Ho appena dieci camere, il mio tutto esaurito non fa testo. Per agosto non abbiamo troppe cancellazioni, anche se la sensazione è che la questione Green pass abbia messo in difficoltà coloro che avevano prenotato le ferie con un buon anticipo. La gente, però, ha voglia di viaggiare. La mia speranza è che non ci costringano a chiudere di nuobo, abbiamo bisogno di stabilità: stranieri ne vediamo pochi, qualche francese in più di prima c’è, forse perché loro hanno già digerito la questione del pass vaccinale. D’estate, anche con gli italiani, teniamo botta. D’inverno il discorso sarà diverso”. Per ora alla Locanda Collomb “Abbiamo avuto a che fare soprattutto con soggiorni brevi, ma complice i tanti hotel chiusi abbiamo comunque lavorato. Certo, nel fine settimana c’è parecchia gente, su settimana per riempire ho dovuto abbassare i prezzi”.
In controtendenza il Le Miramonti, hotel a quattro stelle che conferma il “Calo rispetto al luglio del 2020” denotato da tutti, ma sottolinea pure il ritorno degli stranieri. “Abbiamo avuto belgi, tedeschi, olandesi, britannici e pure scandinavi. - sottolinea il direttore John Sedda - senza dimenticare svizzeri e francesi. Agosto promette bene, per il fine settimana di Ferragosto non siamo ancora al completo ma penso che la situazione migliorerà nei prossimi giorni”.
Se tante altre strutture - e non solo a La Thuile - denotano una radicale diminuzione della durata dei soggiorni a Le Miramonti l’inversione di tendenza è una realtà. “Siamo stati sorpresi, in questo senso, di ospitare famiglie per dieci, anche quattordici giorni. Gli italiani si fermano una settimana, che comunque è un periodo più lungo rispetto al recente passato. Speriamo di tenere aperto fino a fine settembre - conclude John Sedda - anche se, purtroppo, gli impianti di risalita chiuderanno già domenica 5 settembre”.