Non chiamatelo “mezzo Tor”: mercoledì sera da Gressoney-Saint-Jean la partenza del Tot Dret

Non chiamatelo “mezzo Tor”. Le tre edizioni passate del Tor130 – Tot Dret hanno messo in chiaro una cosa: la gara che parte da Gressoney-Saint-Jean è una competizione impegnativa, con passaggi tecnici da affrontare anche di notte, e cancelli orari molto stretti. Tant’è vero che la percentuale dei finishers è sempre stata di circa la metà rispetto ai partenti.

Il tratto finale del Tor des Géants, quello che percorre la parte nord della Valle d’Aosta, è di 130 chilometri con 12mila metri di dislivello. Sulla linea di partenza, martedì 14 settembre alle 21 da Saint-Jean, saranno in 352, provenienti da 22 nazioni. Per concludere la gara hanno un massimo di 44 ore ma, come detto, attenzione ai cancelli orari, calcolati su un passo medio minimo di 3,02 chilometri orari: il primo è a Cretaz di Valtournenche alle 8 di mercoledì mattina (dopo 11 ore), poi bisognerà arrivare alla base di vita di Oyace entro le 19.30, a Ollomont a mezzanotte, a Bosses alle 7 di giovedì 16 e, infine, al traguardo di Courmayeur alle 17 sempre di giovedì.

L’albo d’oro del Tot Dret parla al 100 per cento italiano e, per due terzi, valdostano. A vincere la prima edizione del 2017 furono infatti Cesare Clap in 24h15’11” e una emergente Giuditta Turini, al traguardo insieme a Tatiana Locatelli in 28h51’00”, mentre l’anno successivo a trionfare furono il canavese Marco Mangaretto in 24h01’07” e la vicentina Francesca Pretto con il record femminile di 26h38’16”. Il record maschile è invece di 23h01’25” e appartiene a Giuliano Cavallo: risale al 2019, l’ultima edizione, quando il campione di Quart abbassò di un’ora il tempo di Mangaretto. Quello stesso anno la classifica femminile fu dominata da Marina Cugnetto.

Anche quest’anno gli atleti di casa potrebbero avere la meglio - su tutti, Didier Chanoine, Henri Grosjacques e Pietro Orlando - ma il vero favorito è il francese Richard Victor, secondo nel 2019 al Tor des Glaciers alle spalle di Luca Papi.