“No al cibo sintetico”: il Consiglio regionale approva la mozione a sostegno di Coldiretti
E’ stata approvata all'unanimità - con il gruppo Pcp che non ha partecipato al voto e con un emendamento proposto dall'assessore all'Agricoltura Marco Carrel - la mozione del gruppo Lega Vallée d'Aoste che impegna la Giunta regionale a sostenere la petizione promossa da Coldiretti contro il cibo sintetico e tutte le iniziative di sensibilizzazione al riguardo sostenute dal mondo agricolo valdostano finalizzate a richiamare l’attenzione sui rischi della diffusione del cibo da laboratorio; a difendere, in sede di Conferenza Stato-Regioni e nei rapporti con il Ministero dell'agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, le filiere agro-zootecniche valdostane minacciate dalla diffusione del cibo sintetico; a trasmettere al medesimo Ministero e ai Parlamentari valdostani copia della mozione.
Una presa di posizione della politica per cui esulta la Coldiretti. «E’ un’azione f tangibile che sostiene la grande mobilitazione di Coldiretti contro il cibo creato in provetta. - evidenziano Alessio Nicoletta e Elio Gasco rispettivamente presidente e direttore di Coldiretti Valle d’Aosta - Le multinazionali approfittano della crisi per imporre sui mercati “cibi Frankenstein”, dalla carne prodotta in laboratorio al latte “senza mucche” che potrebbe presto inondare il mercato europeo». Il timore espresso da Coldiretti è originato dal recente via libera negli Stati Uniti alla carne prodotta in laboratorio e dal timore che l’Unione Europea voglia intraprendere la stessa strada. «Dietro questi tipi di prodotti ingegnerizzati in laboratorio ci sono interessi di multinazionali, mondo della finanza e lobbies. - continuano Alessio Nicoletta ed Elio Gasco - Rappresentano una vera e propria minaccia per l’agricoltura italiana, la salute dei consumatori e la biodiversità del pianeta. Le bugie sul cibo in provetta confermano che c’è una precisa strategia delle multinazionali che puntano a modificare stili alimentari naturali fondati sulla qualità e la tradizione».