Niente mascherine, distanze non rispettate e un concerto Bufera sulla manifestazione contro la Didattica a distanza

Niente mascherine, distanze non rispettate e un concerto Bufera sulla manifestazione contro la Didattica a distanza
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È stata una manifestazione contro la Didattica a distanza con uno strascico di polemiche, quella di sabato scorso, 24 aprile, in piazza Chanoux ad Aosta. Autorizzata dal Comune, vi hanno preso parte circa 200 persone. Quasi tutti i partecipanti all’iniziativa intitolata “Adesso basta! La Dad è la morte della scuola” non indossavano le mascherine né hanno rispettato il distanziamento sociale e il palco, oltre agli interventi degli organizzatori, ha ospitato intermezzi musicali poi diventati un concerto senza permesso - con i presenti che si abbracciavano e ballavano - interrotto dalle Forze dell’Ordine alle quali non è stata opposta resistenza.

«Difendiamo la Costituzione»

Moderati da Luca Vesan, portavoce del Comitato valdostano per la tutela dei diritti umani e costituzionali che ha curato l'evento, hanno parlato - tra gli altri - la veneta ex grillina deputata del Gruppo misto Sara Cunial, l’ex preside del Liceo Marini-Gioia di Amalfi Solange Hutter che combatte le misure anti-Covid nelle scuole e il medico bolognese no-mask Fabio Milani. «Qui non ci sono negazionisti - ha spiegato Luca Vesan - ma liberi cittadini che sono qui per i propri figli e la Costituzione». Secondo Luca Vesan, i 2 premier Giuseppe Conte e Mario Draghi, il ministro della Salute Roberto Speranza e i ministri all’Istruzione Lucia Azzolina e Patrizio Bianchi sono «Colpevoli di aver imposto trattamenti sanitari obbligatori come tamponi e mascherine». Non sono mancate critiche agli amministratori locali per il green pass e per le vaccinazioni a tappeto. Nel mirino pure il presidente della Repubblica Sergio Mattarella «Che ha concesso poteri speciali al Governo, portando il Paese a una deriva totalitaria» ha sostenuto ancora Luca Vesan. Argomenti condivisi dalla deputata Sara Cunial, secondo la quale «Siete una regione che ha pagato per le scelte scellerate di altri».

Rischio di sanzioni

In merito al mancato rispetto delle misure di sicurezza anti-pandemia, il sindaco Gianni Nuti commenta: «Abbiamo rilasciato una autorizzazione analoga a quella di venerdì 23 sempre in piazza Chanoux, con albergatori, ristoratori, commercianti, parrucchiere, estetiste, gestori di palestre e maestri di sci dopo il nullaosta della Questura, che ha sempre la prima e ultima parola sulla liceità di un evento del genere. Ciò che è accaduto esula da quanto autorizzato e va censurato con forza, in particolare è deplorevole la mancata osservanza delle regole di protezione individuale e di distanziamento, con evidente intento provocatorio». Gli organizzatori rischiano di essere sanzionati. Il Comune ha segnalato alla Polizia Locale e alla Questura ciò che è successo perché il concerto non era né segnalato né autorizzato dagli uffici comunali, tenuto conto che sabato 24 la Valle d’Aosta era in zona rossa. Era stato richiesto il benestare per il montaggio del palco ma mancava la Scia - ovvero la Segnalazione certificata di inizio attività - necessaria per ogni evento e il piano di sicurezza introdotto dalla legge Gabrielli che in piena emergenza sanitaria non avrebbe ottenuto il via libera. Severo il commento affidato a una nota di Ambiente Diritti Uguaglianza-Adu Valle d’Aosta: «Siamo francamente sconcertati. Manifestare è un diritto sacrosanto e ognuno ha diritto di esprimere le proprie idee, anche le più strampalate: gli asini volano, la terra è piatta e il Covid-19 non esiste. Ci chiediamo, però, come sia stato possibile che la manifestazione si sia svolta senza i necessari permessi previsti dal decreto Gabrielli e perché le Forze dell’ordine non abbiano fatto rispettare quantomeno il distanziamento e l’utilizzo della mascherina. Ci domandiamo anche come l’Amministrazione comunale di Aosta abbia potuto autorizzare il montaggio di un palco, per una manifestazione in piena zona rossa».

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