Niente Cantine Aperte in Valle Mancava l’ente per organizzare
Torna anche quest’anno a livello nazionale Cantine Aperte, l’evento annuale organizzato dal Movimento turismo del vino atteso dagli appassionati del buon bere che, tra sabato 28 e domenica 29 maggio prossimi, avranno l’occasione di fare un vero e proprio viaggio enologico nelle cantine di tutta Italia. Tranne che in Valle d’Aosta. La nostra regione, infatti, non ospiterà l’iniziativa. Questo perché l’organizzazione di Cantine Aperte era gestita dall’associazione Viticoltori Valle d’Aosta - Vival, referente per il Movimento turismo del vino nazionale. La Vival però si è costituita lo scorso mese di marzo nel Consorzio Vini Valle d'Aosta che tuttavia non ha uno statuto conforme a quello del Movimento del vino nazionale. «Un consorzio di tutela ha altri obiettivi e non quelli dell’enoturismo. - spiega Stefano Celi, neo presidente del Movimento turismo del vino Valle d’Aosta - Perciò abbiamo dovuto ricostituire il Movimento del vino in Valle d’Aosta, ma questo è stato fatto solo a fine aprile scorso. Troppo tardi! Non c’è stato il tempo materiale per organizzare Cantine Aperte». Nessuno, perciò, potrà aderire quest’anno a Cantine Aperte in Valle d’Aosta. Il Movimento nazionale è molto attento in questo senso. Quindi, chi avesse intenzione di farlo potrebbe incorrere in un richiamo e forse anche in una denuncia per avere utilizzato il nome di Cantine Aperte senza autorizzazione.
La Valle d’Aosta perde perciò un’occasione importante per tornare a fare parlare di sé nel mondo del vino. Tanto per fare qualche esempio: nel 2016 erano venti le cantine che hanno aderito all’iniziativa; dodici nel 2018 e tredici nel 2019. Poi c’è stata la pandemia e tutto si è bloccato. L’edizione di quest’anno poteva essere la vera ripresa in presenza. Ma non sarà così!