Nel Piano regionale dei trasporti un metrobus tra Aosta e Courmayeur e una galleria a Hône

Nel Piano regionale dei trasporti un metrobus tra Aosta e Courmayeur e una galleria a Hône
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La doppia canna al Traforo del Monte Bianco è necessaria, per avere corsia monodirezionale e corsia d’emergenza, per evitare il black out totale del traffico in caso di difficoltà. «Il tema è da mettere sul tavolo, non per aumentare il traffico ma per la resilienza, per saper rispondere ad eventi imprevisti» ha evidenziato l’ingegnere Stefano Ciurnelli, che martedì scorso, 23 luglio, ha presentato il Piano regionale dei trasporti della regione da lui redatto, introdotto dall’assessore allo Sviluppo economico, Formazione e lavoro, Trasporti e Mobilità sostenibile Luigi Bertschy. «Il Piano non è un obbligo. - ha sottolineato l’assessore Luigi Bertschy - Questa è la fine di un lavoro di preparazione, complicato anche dal punto di vista tecnico. Abbia ricevuto diversi solleciti dal Consiglio Valle, ora si può utilizzare la pausa estiva per leggere il Piano e preparare un dibattito costruttivo e una progettazione politica».

In una cinquantina di slide, il Piano ridisegna la viabilità della Valle d’Aosta, con alcune proposte innovative e tecnologiche che in parte si ispirano ad altre realtà, in atto in Italia o all’estero, e che potrebbero a propria volta essere d’esempio

Bus à Haut Niveau de Service

In Francia c’è già e si chiama BHNS, cioè Bus à Haut Niveau de Service. In italiano è già soprannominato “Metrobus” e potrebbe essere la soluzione per recuperare un servizio pubblico da Aosta a Courmayeur, soprattutto tenendo conto da una parte del parere negativo dell’Anas alla realizzazione del binario tra Pré-Saint-Didier e Entrèves e che l’alternativa di una nuova galleria costerebbe 450 milioni. La proposta è quindi quella di creare un corridoio di mobilità sostenibile con un Metrobus come i BHNS francesi, per mantenere una velocità di percorrenza competitiva. Il grosso del traffico si stempera dopo Sarre, quindi si potrebbe completare la pista ciclabile di fondovalle e far viaggiare mezzi a bassa emissione, a idrogeno o bio metano, sul vecchio sedime della ferrovia, come si è fatto tra Dobbiaco e Cortina. Alla stazione di Aosta, al posto dei binari nel tratto ovest, si costruirebbe una piazza che consenta di collegare il BNHS che arriva da Sarre con i treni e a telecabina di Pila, creando poi un altro collegamento pedonale accanto alla torre Bramafam fino a Croix de Ville. Il segreto dell’efficienza saranno un coordinamento tariffario e l’integrazione degli orari ferroviari e automobilistici. «Tutti i sistemi di trasporto convergono e consentono, grazie agli orari cadenzati - evidenzia l’ingegnere Stefano Ciurnelli - di cambiare treno e bus o anche bus e bus».

Biciclette e funivie

Sono allo studio 2 nuovi impianti a fune, integrati con il trasporto pubblico. Il primo collegamento intervallivo riguarda Aosta - Cogne, con una nuova funivia tra Platta de Grevon e Cogne. L’altro, tra Val d’Ayas e Valtournenche, collegherebbe Frachey e il Colle superiore delle Cime Bianche.

Per quanto riguarda le biciclette, l’ingegnere Stefano Ciurnelli spiega che «Il 65 per cento degli spostamenti che vengono effettuati in auto all’interno della Plaine ha una lunghezza inferiore a 5 chilometri, quindi compatibile con l’utilizzo della bicicletta. Ridurre il traffico automobilistico anche solo del 15 per cento sarebbe già molto». La bicicletta dovrebbe trovare posto agevolmente sui mezzi pubblici e, in un ipotetico collegamento con le funivie per arrivare alle piste, lo spazio bici potrebbe essere convertito alla bisogna in un alloggiamento per gli sci. Inoltre, la rete “Aosta in bicicletta” si inserirebbe in un sistema regionale, con i tre collegamenti ciclabili del Pont Suaz, al Ponte di Villefranche e al Ponte di Nus. Sono ipotizzati anche due punti di collegamento escursionistico ciclopedonale, uno al Colle del Nivolet verso Pont e l’altro fra Gressoney e Brusson.

Focus sulla Bassa Valle

Un focus è dedicato alla tratta Hône - Bard, al restringimento naturale del Forte di Bard dove coesistono fiume, ferrovia, strada. Con una operazione ad effetto domino, verrebbe realizzata una variante in galleria a 3 corsie, per collegare la Bassa Valle in continuità con il Piemonte, e veicolare il traffico verso Il Piemonte, la Lombardia e la Liguria. «E’ un traffico che non potrà mai essere gestito dalla ferrovia. - osserva l’ingegner Stefano Ciurnelli - L’autostrada va in galleria, una delle semi carreggiate diventa la variante locale alla Statale 26, che potrebbe essere declassata a strada comunale, anche con pista ciclabile». L’assessore Luigi Bertschy commenta: «Con il tempo la situazione del traffico può solo peggiorare, anche potenziando la ferrovia non potrà assorbire l’aumento di traffico. Proponiamo che, dato che la concessione scadrà nel 2032, si crei la terza strada “dell’envers” che si ferma a Quincinetto. In termini politici è dovuto ma dobbiamo proporci ai Ministeri con delle idee per avere dei finanziamenti». Per il tratto della A5 in Bassa Valle, dove si appoggiano 3 dei maggiori comprensori turistici, si pensa inoltre ad un aumento di portata e a una corsia d’emergenza, dove in caso di traffico possano passare i mezzi pesanti.

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