Nel futuro della Porta Sud spunta l’ipotesi di un polo dei trasporti
Immaginare una città senza il “muro” che prima le strutture della Cogne poi i binari della ferrovia hanno creato negli anni Trenta del Novecento. E’ questa l’immagine di una nuova Aosta emersa lunedì scorso, 11 marzo, durante l’incontro che il sindaco del capoluogo Fulvio Centoz ha avuto con i rappresentanti delle strutture ricettive della plaine, organizzato nella sede dell’Adava in via Festaz. Una riunione dai tanti aspetti interessanti, con il sindaco Centoz che non si è sottratto al confronto, anche con parecchio senso critico nei confronti di alcune scelte recenti dell’Amministrazione comunale.
Il tema che più di tutti ha coinvolto i partecipanti è stato quello relativo al futuro della Zona F8, un argomento di grande attualità e di non poche polemiche negli ultimi mesi, anche in relazione alla paventata possibilità della costruzione di un albergo dalle tante camere. «E’ tutto molto prematuro - ha spiegato Fulvio Centoz - perché sull’area esiste ancora l’accordo di programma tra il Comune e la Regione per la costruzione di un ampio complesso che, all’epoca della sua firma, prevedeva l’accorpamento di tutti i servizi dell’Amministrazione regionale in un’unica sede. L’accordo è tuttora valido e per poter programmare il futuro della Zona F8 per prima cosa è necessario conoscere l’intenzione della Regione al riguardo, perché solamente la Regione può rinunciare al suo progetto e, di fatto, restituire l’area al Comune di Aosta che di conseguenza potrà studiarne il futuro.»
«E’ chiaro - ha proseguito Fulvio Centoz - che come Comune abbiamo, nel frattempo e per anticipare i tempi, proceduto ad incontrare sia i vertici della Cogne che quelli delle Ferrovie, tanto che sono emerse delle indicazioni molto interessanti per provare a dare uno sviluppo diverso all’area, senza al momento pensare ad un albergo o a altre attività commerciali. Se la Regione ha abbandonato l’idea di realizzare il complesso degli uffici nell’area dovrà esprimersi ufficialmente, come siamo in attesa di capire quali sono le volontà della stessa Amministrazione regionale rispetto alla linea ferroviaria Aosta-Pré-Saint-Didier, considerato come le ultime notizie riferiscono dell’idea di una tranvia leggera che potrebbe partire sempre dalla stazione di Aosta, ma senza una continuità nei binari, quindi con un’interruzione che permetterebbe la creazione di quel collegamento pedonale in grado di unire il centro aostano con la Zona F8.»
«L’obiettivo del Comune di Aosta - ha detto il sindaco Centoz - è infatti quello di avere un collegamento più funzionale con la parte sud, attraverso proprio un collegamento diretto, un’opportunità che è data da questo particolare momento storico e che non era possibile sino a pochi mesi fa, con il mantenimento in esercizio della ferrovia verso Pré-Saint-Didier, linea che al momento risulta per le Ferrovie dello Stato sospesa e non dismessa, un’altra questione da chiarire.»
Incalzato dalle domande degli operatori del turismo aostano il sindaco Fulvio Centoz ha però anticipato quali saranno i destini più probabili dell’area a sud della ferrovia. «Stiamo ragionando su di un polo del trasporto. Attualmente abbiamo progettato la riqualificazione di piazza Manzetti, che prevede il trasferimento degli autobus nell’autostazione di piazza Carrel, con la conseguente necessità di trovare una nuova sede per i pullman delle lunghe percorrenze, che transitano per Aosta. E’ chiaro che senza la barriera dei binari, la Zona F8 permetterebbe l’integrazione tra il treno, i trasporti pubblici su strada urbani, extraurbani, interregionali ed internazionali e in più, una cosa praticamente unica nell’arco alpino, con la telecabina che collega la nostra città al suo domaine skiable, Pila, un’opportunità turistica che paradossalmente è ancora troppo poco sfruttata.»
«Il momento è propizio - ha concluso Fulvio Centoz - per aprire finalmente la città verso sud, eliminando quel “muro” che per decenni ha tagliato in due Aosta. La nostra volontà come Amministrazione comunale è di perseguire questo obiettivo, è logico che abbiamo bisogno di risposte, in particolare dalla Regione. Poi potremo adottare lo strumento urbanistico per la fruizione della Zona F8 e solo in quella fase saranno coinvolte tutte le componenti interessate, come gli operatori del turismo.»