Nel 2022 al Pronto Soccorso 151 casi di violenza di genere

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E’ stata attivata dall’Usl della Valle d’Aosta la prima edizione di una speciale formazione per la gestione delle vittime di “Violenza di genere e maltrattamento domestico (compresi minori) con illustrazione del nuovo Protocollo aziendale”. L’iniziativa, programmata su 3 mattinate al quarto piano dell’Ospedale regionale “Umberto Parini” di Aosta, è dedicata al personale che incontra le vittime di violenza di genere e domestica nella fase “acuta”, quindi operatori sanitari del Pronto Soccorso generale, Pronto soccorso ostetrico-ginecologico e Pronto soccorso pediatrico, poi operatori sanitari e soccorritori del 118, psicologi del Nucleo Psicologico d'Emergenza, assistenti sociali ospedalieri e regionali, Forze dell'ordine.

L'assessore regionale alla alla Sanità, Salute e Politiche sociali Carlo Marzi sottolinea «L'importanza della formazione per gli operatori di Pronto soccorso sulla gestione delle vittime di violenza di genere, diretta a supportare gli operatori sanitari nel riconoscere i segni di violenza, con una conseguente presa in carico appropriata delle vittime, migliorando la risposta del nostro servizio sanitario regionale in risposta a questo fenomeno». «Il Piano triennale degli interventi a contrasto della violenza di genere 2023-2025, approvato dal Consiglio Valle, - aggiunge l’assessore Carlo Marzi - vede ogni soggetto della rete che si dedica alla prevenzione e al contrasto della violenza di genere agire secondo le proprie competenze, ma con un approccio condiviso e integrato. In tal senso, il protocollo promosso dall’Azienda Usl e oggetto di questo percorso formativo e informativo rappresenta un prezioso strumento di raccordo operativo. Tale strumento si configura infatti come un importante tassello per una adeguata presa in carico delle donne lungo tutto il loro percorso, ovvero dal triage e fino alla dimissione, attraverso una stretta collaborazione, integrazione e sinergia fra i diversi soggetti delle rete che a vario titolo intervengono nella lotta e nel contrasto alla violenza sulle donne».

L’iniziativa, prevista dalle linee guida nazionali sul tema, fornirà ai circa 150 partecipanti - il corso avrà altre 2 edizioni entro l’anno - strumenti indispensabili per una buona attività di accoglienza, di presa in carico, di rilevazione del rischio e di prevenzione.

Il fenomeno della violenza di genere registrato dal Pronto soccorso dell’Ospedale “Umberto Parini” di Aosta è in crescita. «Nel 2022 sono stati registrati 151 casi. Di questi, la maggior parte (108) coinvolgevano donne di nazionalità italiana. L’età media era di 38 anni. In 65 casi la violenza si è svolta in ambiente domestico, in 29 casi in strada, 6 casi in ambiente lavorativo. I casi di violenza sessuale sono stati 5. Sono state ricoverate 15 donne, mentre 3 hanno rifiutato il ricovero» elenca Antonia Billeci, dirigente medico della Medicina d'Urgenza e Accettazione e referente aziendale e regionale per la Violenza di Genere e responsabile scientifica del corso, organizzato insieme alla referente infermieristica Katia Vallet.

La formazione è partita mercoledì 3 maggio con gli interventi di apertura del direttore Sanitario dell’Usl Guido Giardini e del direttore c di Medicina e Chirurgia d'Accettazione e Urgenza Stefano Podio. «Il Pronto Soccorso è spesso il primo contatto per uscire dal vortice della violenza. - precisa il dottor Guido Giardini - Anche in considerazione del turnover di personale, sanitario ed infermieristico, sia della Medicina e Chirurgia d'Accettazione e Urgenza sia della Ginecologia e Pediatria, è necessario dotare tutto il personale sanitario di queste Strutture delle conoscenze di base del fenomeno della violenza per un’efficace presa in carico delle vittime». .

Una giornata sarà dedicata all’illustrazione del protocollo aziendale “Protocollo di gestione in acuto delle vittime di violenza (Doc AZ 66)” interamente rinnovato rispetto alla prima versione del 2018 e entrato in vigore a marzo di quest’anno. «Nel nuovo protocollo sono stati delineati 2 percorsi di assistenza, che prescindono dal sesso e dal tipo di violenza: uno per le vittime in età adulta e l’altro per le vittime minorenni. - spiega la dottoressa Antonia Billeci - I percorsi garantiscono una adeguata presa in carico delle vittime a partire dal triage fino al loro accompagnamento-orientamento, se consenzienti, ai servizi pubblici dedicati presenti nel territorio. L’obiettivo è elaborare un progetto personalizzato di sostegno e di ascolto per la fuoriuscita dall’esperienza di violenza subita. Per raggiungerlo sono necessari capacità di ascolto, ma anche perizia nel raccogliere e repertare il materiale biologico e indumenti che costituiscono prove e l’attenzione ad apporre il giusto codice di intervento in modo da registrare con precisione il fenomeno». Riservatezza e spazio protetto sono un tassello essenziale: nei Pronto soccorso l’USL ha previsto un sistema con il quale la vittima (anche presunta) di Violenza di genere restial riparo da disturbi e confusione.

Le referenti aziendali e regionali per la Violenza di genere sono impegnate, oltre che nel lavoro “sul campo”, in quanto operatori medico e infermiera del Pronto Soccorso e della Medicina d’Urgenza, anche in campagne di sensibilizzazione sul fenomeno. Intervengono periodicamente nell’ambito del Piano Corresponsabilità Educativa & Legalità con formazione nelle scuole e nelle iniziative di sensibilizzazione del 24 e 25 novembre nell’ambito della Giornata mondiale contro la violenza sulle donne, sia nelle scuole sia presso l’Ospedale regionale (le ultime campagne sono state “Scatto… contro la Violenza sulle donne” e “Un cerotto non basta”).

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