Neanche Ferragosto risolleva il mercato di Aosta Ormai è crisi nera, «Se va avanti così chiudiamo»

Neanche Ferragosto risolleva il mercato di Aosta Ormai è crisi nera, «Se va avanti così chiudiamo»
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Luci e ombre sul mercato del martedì di piazza Cavalieri di Vittorio Veneto, ad Aosta, tra clienti in calo e stalli vuoti pure nel clou della stagione estiva, quella che porta più gente nel capoluogo.

Per alcuni ambulanti poi, soprattutto quelli che giungono da fuori Valle, la piazza di Aosta non è più allettante tra tasse e spese di viaggio quindi altri stalli che resteranno vuoti, impoverendo l'offerta che già ora è molto limitata.

Come è dunque la situazione?

"Per il periodo di Ferragosto di gente ne abbiamo avuta anche se a differenza dello scorso anno si è notata una forte assenza di turisti stranieri, - afferma Giovanni Tomassoni (cornici, artigianato e oggettistica) - siamo in fase di equilibrio, non si cresce mentre le spese aumentano. Logisticamente parlando la Valle d'Aosta poi è difficile da raggiungere pertanto perdiamo tutto il turismo migliore che preferisce il Trentino e se a questo aggiungiamo che il mercato di Aosta ha perso fascino i giochi sono fatti. Assistiamo ad una lenta decadenza iniziata già da un po' di anni e questo rende tutto un po' precario inducendo molti colleghi a “saltare” questa piazza".

Anche per Sabrina Clerino, intimo, la settimana di Ferragosto non è stata esaltante. "Una cosa che non si era mai registrata negli anni precedenti, e adesso si va avanti senza nessun incremento. Questo mercato ha bisogno urgente di una ristrutturazione perché come si può vedere i posti vuoti ormai sono troppi e un mercato con troppi spazi non occupati non è un bel biglietto da visita, quindi che l'Amministrazione intervenga al più presto".

Per Domenico Serrapiana, biancheria, la situazione è preoccupante: "Il lavoro in questo momento va malissimo e questi posti vuoti lo dimostrano. Noi nelle altre piazze lavoriamo bene ma ad Aosta proprio non va e non so cosa sia successo. Non è più una buona piazza per chi come noi viene da fuori Valle a causa delle troppe spese quindi a conti fatti è meglio stare a casa. Io vengo ad Aosta dal 1999 ma tra un paio di anni chiuderò".

"Il mercato di Aosta ha perso la sua specificità - afferma Pierluigi Genta, presidente degli ambulanti della nostra regione - e questo è il suo grande problema. C'è l'annoso problema poi della ristrutturazione, tasse che strangolano e proprio per questo motivo vengono a mancare molti operatori rendendo di conseguenza il mercato povero. Secondo il mio punto di vista l'Amministrazione non sopporta il mercato, visto quasi come un fastidio, una concorrenza alle strutture fisse quindi questa è la situazione del momento. Se non ci ascoltano e non prendono atto delle nostre proposte la situazione andrà sempre peggio. Noi siamo propositivi nel rivalorizzare l'offerta a favore del turismo e del commercio e se l'Amministrazione temporeggerà ancora io non so che futuro avrà questa piazza".

Invece per Vincenzo De Lio, vice presidente della categoria, la sua gastronomia non risente contraccolpi: "E' stato un Ferragosto ottimo poiché iniziato con un ponte, quindi posso affermare che è andato più che bene. Aosta però è sempre un po' una sorpresa poiché tutto dipende dai turisti stranieri, nel senso che loro possono fare la differenza. Il mio settore devo ammettere che sta girando bene però non è così per tutti, tanto che sono a conoscenza delle grandi problematiche che hanno dei colleghi, soprattutto quelli che vengono da Torino e sono molti. Si, senz'altro c'è bisogno di una ristrutturazione del mercato altrimenti il futuro qui è incerto".

Da sinistra Giovanni Tomassoni e Domenico Serrapiana, a destra gli stalli vuoti al mercato

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