Natale Raffa e Gregor Godioz: «Ecco perchè abbiamo scelto la traccia su Federico Chabod»

Natale Raffa e Gregor Godioz: «Ecco perchè abbiamo scelto la traccia su Federico Chabod»
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Tra i maturandi che hanno scelto di sviluppare la traccia relativa a Federico Chabod vi è Gregor Godioz, studente del Liceo Scientifico Édouard Bérard. «Ho scelto questa traccia perché credo fosse quella a partire dalla quale avrei potuto scrivere meglio un tema. - spiega Gregor Godioz - La storia è la disciplina che mi appassiona di più tra le varie materie». «Ho parlato in generale dei nazionalismi, con particolare riferimento al XIX, XX e XI secolo e ho affrontato la loro evoluzione nel corso del tempo. Mi sono concentrato sulla situazione in Italia, che era ciò a cui faceva più riferimento Federico Chabod». «Avevo già sentito parlare di Chabod, - ancora Gregor Godioz - ma non lo conoscevo approfonditamente perché a scuola non lo abbiamo studiato. Mi ha colpito la sua analisi dell’operato di Cavour e Mazzini e anche per questo ho scelto questa traccia».

La traccia su Federico Chabod ha attirato anche l’attenzione di Natale Raffa, maturando del Liceo Classico Bilingue. «Ho scelto questa tipologia innanzitutto perché si tratta di un valdostano e non capita spesso che “esca” un autore valdostano alla maturità» spiega Natale Raffa. Riguardo alle tematiche trattate nel suo elaborato, aggiunge: «L’ho impostato affrontando il tema della nazione e dell’eccessivo attaccamento ad essa, accompagnandolo con una materia attuale come la guerra. Ho toccato argomenti come la Prima Guerra mondiale, - prosegue lo studente - le opere di Giuseppe Ungaretti e Wilfred Owen, per poi concentrarmi sulla guerra tra Russia e Ucraina e occuparmi dell’Europa accostando la visione di Chabod alla realtà attuale». Infine, Natale Raffa rivela ciò che più lo ha colpito della figura di Federico Chabod: «Avevamo affrontato questo personaggio in classe e quindi lo conoscevo. Ho apprezzato le sue due “facce”: da una parte il fatto che abbia combattuto per l’autonomia della Valle d’Aosta e dall’altra la sua visione aperta sull’Europa e sulla collaborazione fra le varie nazioni».

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