Nadir Maguet, grande impresa ma non basta

Nadir Maguet, grande impresa ma non basta
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Il record da battere era quello realizzato 10 anni fa, il 21 agosto 2013, dal catalano Kilian Jornet Burgada: salire e scendere dal Cervino partendo dal centro di Breuil-Cervinia in meno di 2h52'02. Un sogno che il valdostano Nadir Maguet aveva nel cassetto da un po' e che avrebbe potuto realizzarsi martedì scorso, 22 agosto. Ma così non è stato. L'alpino di Torgnon ha tagliato il traguardo di Breuil-Cervinia dopo essere salito in cima alla Gran Becca (4.478 metri) in 2h57'21", impiegando circa 5 minuti in più di Jornet Burgada.

Il tentativo di riportare il record - appartenuto fino al 2013 al valdostano Bruno Brunod che nel 1995 ci aveva impiegato 3h14' - nella nostra regione è così sfumato. Ad attendere il "Mago" in cima al Cervino François Cazzanelli, e a Breuil-Cervinia tantissime persone, sostenitori, amici, famigliari, curiosi e anche diversi atleti, come lo stesso Bruno Brunod, Henri Aymonod, ma anche Dennis Brunod e Giuliano Cavallo. Un'impresa che lascia un po' di amaro in bocca ma che si è trasformata in una festa.

Nadir Maguet è arrivato in vetta in 2h06'30" (Kilian Jornet Burgada in 1h56'15"), ma in discesa ha recuperato buona parte del distacco chiudendo a poco più di 5'.

Dopo 10 anni di religioso rispetto nei confronti della strepitosa performance di Kilian Jornet, che il 20 agosto 2013 fermò il cronometro sullo stratosferico tempo di 2h52'02” polverizzando il precedente primato di 3h14’ minuti realizzato nel 1995 dal valdostano Bruno Brunod, prima lo spagnolo Manuel Merillas e poi il valdostano Nadir Maguet hanno voluto confrontarsi con il Cervino.

Sede di partenza e arrivo la chiesa di Breuil-Cervinia, proprio dove inizia l’aria pedonale. In tutto sono 14 chilometri con circa 2.500 metri di dislivello positivo che portano ai 4.478 metri di quota della croce di vetta per poi ripercorrere a ritroso il medesimo itinerario. Dopo un tratto corribile, il percorso diventa aereo, esposto e decisamente tecnico. Se tendenzialmente un alpinista medio con guida lo affronta in 2 giorni, visto anche il fattore quota, atleti con “motore” e abilità tecniche potrebbero arrivare in vetta in 12 ore per poi impiegarne almeno 8 a scendere. Questi dati fanno capire la grandezza dell’impresa.

Lo spagnolo Manuel Merillas, dopo alcuni sopralluoghi, ha tentato il primato di salita e discesa senza supporti esterni. Partito nel primo pomeriggio di venerdì 18 agosto ha dovuto fare i conti con roccia bagnata e lunghe file di alpinisti che non l’hanno certo agevolato; per lui un 3h12’40” che resta comunque la terza migliore performance dopo quella del catalano.

Più simile a quello di Jornet l’approccio di Nadir Maguet, che ha preferito studiare nei minimi dettagli la montagna che ogni giorno vede dalla finestra di casa e che da anni è una sorta di “chiodo fisso”. Il quasi record è stato possibile anche grazie al supporto di diverse guide alpine locali che, nel limite del possibile hanno vigilato sulla sua incolumità.

Quest’anno, a soli 8 gg dal nuovo record alla Skymarathon Sentiero 4 Luglio, che ha detronizzato il primato di Mario Poletti che durava da ben 18 anni, Nadir Maguet si è preso il lusso di stoppare in 3h19’00” il nuovo FKT sulla via normale delle Grandes Jorasses.

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