Nadine Laurent bronzo mondiale juniores in Canada
Nadine Laurent non era ancora nata quando nel 1997 la sua vicina di casa a Saint-Jean (3 chilometri circa ) Arianna Follis diventava campionessa mondiale juniores sulle piste olimpiche di Canmore a Calgary in staffetta con la trentina Lorenza Cosner, la livignasca Marianna Longa e l’altoaltesina Saskia Santer per poi diventare 12 anni dopo campionessa del mondo ai massimi livelli nella sprint a Liberec in Repubblica Ceca. Nadine è nata nel giugno del 2003 e mai pensava di essere lei, dopo l’attesa di 26 anni, a riportare una fondista valdostana sul podio dei Mondiali giovanili con la splendida medaglia di bronzo nella staffetta mista di sabato scorso, 4 febbraio, che il destino ha voluto ancora in Canada, sulle piste dell’Olympic Park di Whistler Mountain nella British Columbia. La poliziotta cresciuta nello Sci Club Gressoney Monte Rosa del presidente Rinaldo Regis era stata quarta l’anno scorso a Lygna in Norvegia sempre nei Mondiali juniores e quarta agli Eyof di Vuokatti in Finlandia, come pure quarta - ma questa volta a Whistler Mountain - nella sprint classica di apertura dell’edizione 2023, poi 12esima nella 20 km con rottura di un bastoncino e 22esima nella 10 km.
Nadine Laurent è cresciuta in una famiglia dove si mangia pane e fondo con il papà Arturo vulcanico ed allegro maestro di sci, a poco consigliere Asiva e responsabile zonale dello sci nordico, mamma Barbara Ranghino di origini vercellesi e poi salita con la famiglia a gestire un campeggio a Brusson, già vincitrice con Stefania Belmondo e la staffetta delle Alpi Occidentali del titolo italiano Allievi a Festiona di Cuneo nel 1985 e poi Aspiranti al Nevegal di Belluno, il fratello Yuri è un buon fondista e domenica alla “Marciagranparadiso” ha ricevuto fiumi di abbracci e complimenti dai tifosi.
L’Italia di sabato nulla poteva contro Norvegia (Milla Andreassen, Lars Heggen, Tuva Brusveen-Jensen e Mathias Holbaek) e Svezia (Lisa Eriksson, Elias Danielsson, Tove Ericsson e Erik Bergstroem) ma ha staccato nella volata finale la Svizzera e la quotata Finlandia con a salire sul podio atleti di 4 regioni diverse, in prima frazione la bellunese Iris De Martin Pinter, in seconda il cuneese Davide Ghio, la gressonara in terza frazione e il valsassinese Aksel Artusi nello sprint decisivo. Sesti dopo la prima, quarti con Ghio e Laurent nella scia della Svizzera e pochi secondi dalle svedesi, con Artusi sono riusciti a sorprendere tutti con la zampata finale allo sprint a 40”1 dalla Norvegia e a soli 6”7 dalla Svezia e dall’argento.
L’alpina Federica Cassol, reduce da 10 giorni di influenza, invece aveva chiuso il suo mondiale under 23 al 37esimo posto nella serata di venerdì 3 nella 10 km, a 3’05” dalla tedesca Helen Hoffmann dopo il 25esimo posto della sprint classica.
“Condividere la medaglia con i compagni è una cosa bellissima – sottolinea Nadine Laurent - e la dedico alla mia famiglia, al team Italia e alle Fiamme Oro, a Michela Andreola e Luciano Cardini che hanno lavorato con me in questi 2 anni. In staffetta è stata un’emozione incredibile anche se lontanissimi da casa, ora voglio chiudere bene la stagione.” Ed ora, tenendo conto dei poco brillanti risultati delle italiane in Coppa del Mondo, in prospettiva per Milano/Cortina 2026, non è da escludere che si possano aprire per lei e per la De Martin Pinter le porte dei Mondiali di Planica in Slovenia tra poco più di 1 settimana. Sarebbe la ciliegina su una torta già molto apprezzata.