Mutui prima casa, la Giunta approva lo stop alla residenza minima

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Non sarà più necessario un periodo minimo di residenza in Valle d'Aosta per accedere ai mutui prima casa. La delibera attuativa è stata approvata lunedì scorso, 22 maggio, dall'esecutivo guidato dal presidente Renzo Testolin, dopo la sentenza della prima sezione del tribunale di Torino che ha definito "discriminatorio" il requisito dei 5 anni di residenza per accedere alle agevolazioni. La Giunta ha anche deciso di non resistere in appello alla decisione dei giudici. «Al netto della sentenza, c'è stata una valutazione del governo regionale in funzione del cambiamento delle esigenze del mercato - spiega il presidente Renzo Testolin - e questa può diventare un'opportunità. C'è una ricerca affannata di personale per le attività ricettive, per gli enti pubblici, per le forze dell'ordine. Il personale che viene a lavorare in Valle da fuori e può essere beneficiario» dei mutui agevolati.

È invece esteso l'obbligo di residenza nell'abitazione principale legata al mutuo, fino al termine della durata del finanziamento. Il beneficiario potrà cambiare residenza, ma dovrà estinguere il mutuo. Sulla decisione di non resistere in giudizio, Renzo Testolin spiega: «Saremmo andati a confrontarci con una giurisprudenza, che nel caso di specie, è consolidata». La Regione procederà con un ricorso alla Corte costituzionale per la parte che riguarda i mutui per le ristrutturazioni.

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