Morte di Janira Mellé, a La Thuile fiaccolata per chiedere giustizia
Nonostante il maltempo, sabato scorso, 2 marzo, a La Thuile, in oltre 50 - tra maestri di sci e amici - hanno partecipato all’iniziativa “Una luce per Jani”: una fiaccolata organizzata per chiedere giustizia per Janira Mellé, la maestra di sci di La Thuile deceduta sabato 10 giugno 2023 all’Ospedale regionale “Umberto Parini” di Aosta. A metà ottobre, i risultati dell'esame autoptico sul corpo della 25enne hanno stabilito la causa del decesso: una meningite batterica, che la ragazza avrebbe contratto durante la somministrazione dell’anestesia spinale, praticata alla clinica Fornaca di Torino martedì 6 giugno, prima di un intervento per una caviglia fratturata. Poco dopo le dimissioni dal nosocomio del gruppo Humanitas, la giovane aveva iniziato a stare male. Fino al ricovero, già in condizioni critiche, nell’ospedale aostano dove era spirata nel Reparto di rianimazione.
In seguito all'esito dell’autopsia, il fascicolo aperto d’ufficio dalla Procura di Aosta per omicidio colposo è stato trasferito a Torino, dove a novembre il Pubblico ministero incaricato ha chiesto l'archiviazione. A tale richiesta si è opposta la famiglia di Janira Mellé assistita dall’avvocato Fabio Foglia Manzillo che ritiene che le indagini siano state superficiali e frettolose con un sopralluogo nella clinica avvenuto a distanza di un mese dall’operazione. Risultano indagati un medico anestesista e un infermiere. L’udienza davanti al Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Torino per la morte di Janira Mellé è stata fissata per mercoledì 27 marzo. Il giorno dopo, sempre a Torino, si terrà la prima udienza del processo in sede civile. I genitori di Janira Mellé, Ruffero Mellé e Grazia de Rinaldi, raccontano che la figlia se era rivolta con fiducia alla clinica torinese per essere operata alla caviglia, «Dato che le avevano riferito che quella struttura era un punto di riferimento anche per tanti campioni sportivi. Invece ha perso la vita nel fiore degli anni. Non vogliamo vendetta ma giustizia affinché una tragedia simile non accada più».