Morgex festeggia coscritti e patrono in compagnia di Milena Béthaz
Giornata di festa, quella di mercoledì scorso 7 febbraio a Morgex. La comunità della Valdigne ha festeggiato il suo patrono - Vuillerme de Léaval - con il pranzo comunitario preparato dal Gruppo Alpini che ha radunato una cinquantina di persone nella sala polivalente di La Ruine. La giornata era iniziata al mattino con la Messa celebrata da don Daniele Frimaire, mentre in serata all’auditorium comunale della scuola media il guardaparco del Gran Paradiso Milena Béthaz ha raccontato la sua esperienza di donna tornata al lavoro quindici anni dopo essere stata colpita da un fulmine. Il racconto della Béthaz è stato il prologo della consegna della patente di maturità civica ai diciannove ragazze e ragazzi che nel corso di quest’anno festeggeranno i loro diciotto anni. «Non mi piace il termine “consegnare la patente di maturità”, trovo che la maturità uno debba scovarla dentro se stesso e non farsela dare. - sottolinea il sindaco di Morgex Lorenzo Graziola - Invece ho apprezzato molto il messaggio che Milena Béthaz ha voluto lanciare ai giovani nel corso di questa serata: se i ragazzi presenti in sala porteranno nel cuore anche solo una parte del suo contenuto, vorrà dire che la serata che abbiamo organizzato è stata utile a far crescere i nostri giovani».
A Martina Béthaz, Hermann Clavel, Alessandro Clusaz, Anass El Fihri, Samuele Ferri, Alessandra Fortunata, Francesco Grange, Giorgia Grange, René Lale Murix, Chiara Marelli, Aurora Maruca, Antonio Presta, Sophie Quinson, Nathalie Ravelli, Eya Regoli, Davide Scalfi, Elena Spagnulo, Gabriel Vallet e Nicole Vuillermoz - i coscritti della classe 2000 di Morgex - è stata consegnata una chiavetta usb contenente diversi documenti, dalla versione digitale della Costituzione Italiana alla Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo. Vi sono poi anche alcuni contenuti speciali, come quello relativo a un saggio del padre costituente Piero Calamandrei che incentiva la partecipazione delle persone alla cosa pubblica. Un concetto ribadito dalla canzone “La libertà” di Giorgio Gaber, presente anch’essa sul supporto elettronico così come la canzone di Francesco Guccini (ma cantata da Gianna Nannini) “Dio è morto”, «Che a dispetto del titolo non è un brano anticlericale, ma anzi porta un messaggio molto clericale». Nella chiavetta i neo maggiorenni hanno trovato anche la poesia “Itaca”, scritta dal poeta greco Costantino Kavafis. «Ulisse impiegò dieci anni per tornare a casa, dopo la guerra di Troia. - conclude Lorenzo Graziola - Questo scritto racconta di quanto sia importante, nella vita, porsi degli obiettivi, senza però dimenticare che è fondamentale pure il viaggio che si fa per raggiungerli».