Monterosa: stagione record per incassi e primi ingressi “Ora i prossimi investimenti”

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Si è chiusa una stagione ottima per Monterosa Ski. Al netto di un inverno in cui la neve fino a febbraio si è fatta attendere, i dati conclusivi hanno registrato un record sia per il fatturato che per i primi ingressi. All’interno del comprensorio Monterosa Ski Tre Valli infatti, il fatturato lordo invernale ha raggiunto 18 milioni e 900mila euro (+12,2 per cento rispetto al 2022/23), mentre i primi ingressi sono stati pari a 505.950 (+3,3 per cento), segnando il record storico per Champoluc-Frachey e Gressoney-La-Trinité.

«Un risultato che non può che lasciarci soddisfatti del lavoro svolto dall’intero team. - commenta Daniel Grosjacques, direttore amministrativo di Monterosa Spa - Un grande merito va anche alle tante realtà che gravitano intorno al prodotto sci, dagli alberghi ai ristoranti, fino ai noleggi e ai maestri, che lavorano quotidianamente per offrire la miglior esperienza possibile e per rendere le nostre valli attraenti per la clientela. Da parte nostra, le scelte societarie e gli investimenti hanno permesso alla stagione di andare in porto, a dispetto delle tante criticità, la carenza di neve, su tutte. Non parliamo solo degli investimenti in impianti per l’innevamento artificiale, ma anche di quanto realizzato per migliorare la qualità e la sicurezza della nostra proposta».

È stata inaugurata, lo scorso gennaio, la seggiovia Moos, che collega la parte terminale della pista omonima agli impianti Staffal-Sant’Anna e Staffal-Gabiet. Un’offerta quindi più ampia ed eterogenea che nella stagione invernale appena conclusasi ha portato sulle piste anche numerosi stranieri provenienti principalmente da Regno Unito, Svezia, Danimarca, Belgio e Paesi Bassi.

«Questo dato sottolinea che stiamo lavorando nella direzione giusta. - prosegue Daniel Grosjacques - Non era affatto scontato, considerando i presupposti, riuscire a produrre questi numeri. Altro aspetto positivo che possiamo riscontrare dopo questi 3 anni è il fatto di aver meglio distribuito gli accessi durante tutto l’arco della settimana, senza più raggiungere picchi di sovraffollamento tipici dei fine settimana e riscontrando un maggior numero di sciatori nei giorni infrasettimanali. Questo dato è importante perché garantisce una maggior sicurezza e una migliore qualità dell’esperienza sciistica, senza le attese agli impianti che si verificavano nelle stagioni precovid».

Le prime precipitazioni significative sono arrivate solo dalla fine di febbraio in poi, cosa che ha permesso una parziale ripresa a fine stagione anche per le stazioni minori di Antagnod, Brusson, Champorcher e Gressoney-Saint-Jean. Le condizioni ottimali di marzo hanno consentito, inoltre, di prolungare le aperture di impianti e piste anche nei giorni infrasettimanali fino a lunedì 1° aprile.

«Il bilancio complessivo del gruppo Monterosa Ski (Champoluc-Frachey, Gressoney-La-Trinité, Antagnod, Brusson, Champorcher e Gressoney-Saint-Jean) è più che positivo: - si legge in una nota di Monterosa Ski - un fatturato di 20 milioni 370mila euro segna una crescita dell’11 per cento (rispetto al 2022/23), e un totale di 627.542 di primi ingressi, pari al +2,65 per cento».

«C’è sicuramente ancora molto lavoro da fare - dichiara Giorgio Munari, amministratore delegato di Monterosa Spa - per riqualificare e adeguare le infrastrutture in tutte quelle realtà che sulla neve naturale non possono più contare. Nei prossimi anni intendiamo intervenire potenziando gli impianti di innevamento programmato in tutte le località, da Champorcher, dove i lavori riprenderanno appena possibile, ad Antagnod, Brusson e Gressoney-Saint-Jean, dove sono in corso le attività progettuali».

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