Monterosa Spa, il Cda ha approvato un bilancio con un utile superiore ai 2 milioni di euro
Il consiglio d’amministrazione di Monterosa Spa ha approvato la proposta di bilancio che sottoporrà la settimana prossima all’assemblea per l’approvazione ufficiale. L’esercizio chiude con un utile di 2 milioni 115mila euro (erano 267mila euro l’anno scorso per via del Covid). Il bilancio ammonta a 22 milioni complessivi, inclusi i contributi regionali, di cui 17 milioni derivano dalla vendita dei biglietti.
«Un risultato insperato, di cui siamo molto soddisfatti, frutto di economie sui costi di produzione. - commenta il presidente di Monterosa Spa Roberto Vicquéry - L’autunno scorso, quando i tour operator non avevano ancora prenotato e si prevedeva l’assenza degli stranieri e i contingentamenti sugli impianti, si ipotizzava un calo tra il 30 e il 40 per cento. Invece, nonostante la scarsa neve naturale e i relativi costi per l’innevamento artificiale, e un meno 11 per cento nei primi ingressi, Monterosa ha raggiunto una crescita del 3 per cento nei ricavi. E’ stata vincente la nuova politica tariffaria, che incentivava le vendite online - aumentate infatti del 500 per cento - anche per garantire il transito sugli impianti a chi aveva acquistato lo skipass».
Nella prossima stagione invernale le tariffe e le modalità d’acquisto resteranno invariate. «Un prezzo concorrenziale considerati i 140 chilometri di piste e i 24 impianti del comprensorio. - sottolinea Roberto Vicquéry - Puntiamo sul rilancio delle stazioni minori, nel nostro caso 4 (Antagnod, Estoul, Champorcher e Weissmatten), grazie a una legge regionale che ha stanziato 2 milioni di euro per il mantenimento e lo svilppo dei piccoli impianti, anche mettendo in piedi accordi con i Comuni in una logica di corresponsabilità».
«Quanto al problema del “caro energia”, - conclude il Presidente della Monterosa Spa - se non interverrà una legislazione nazionale che ci inserisca tra le aziende energivore, in una logica di defiscalizzazione, e il trend sarà questo non saranno più gestibili gli impianti a fune. E’ un tema su cui dovrà pronunciarsi il nuovo Governo, non la Regione, perché il mercato è globale».