Monterosa Gourmand, l’eccellenza gastronomica valdostana

Monterosa Gourmand, l’eccellenza gastronomica valdostana
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L’ultimo evento dell’estate, come da tradizione negli ultimi 5 anni, è Monterosa Gourmand, il Festival dell’eccellenza gastronomica e della filiera chilometri zero valdostana, che si terrà domani, domenica 12 settembre, dalle 11 alle 16 (con possibilità di pranzare da mezzogiorno), al Laghetto di Brusson con 7 chef (1 in più dell’anno scorso) e 9 produttori (Samuele Becquet di Noutra Tera Ayas, Silvia Vuillermin di Champoluc Chèvre, Altura Trota Alpina Affumicata Verrès, Cooperativa Il Riccio Lillianes, Agrimont Montjovet, Apicoltura Glarey e Douce Vallée Châtillon, Bagnod Ayas e Le api delle Alpi Donnas).

Tra le novità di quest’anno, vi sarà una giuria che valuterà i piatti in base a originalità e utilizzo di materie prime locali, decretando un vincitore.

Ecco i ristoranti (e relativi piatti) che prenderanno parte al concorso: Les Ours Gourmands (paella di lago), Hotel & Restaurant Laghetto Brusson (toast di cervo), Baita Belvedere Ayas (tortello di pasta ripieno di boudin e salignon, prodotto da loro), Ristorante Tatà di Au Petit Charmant Lac Champoluc (pasta ripiena con fontina, cipolla caramellata e mocetta croccante), Bar Ristorante Taconet Ayas (chnéffléne di ortiche con trota d’altura e formaggio di capra), Sans Souci («Crin Burger» ovvero spalla di maialino nero di Arnad sfilacciato con composta di mele valdostane e prugne con cavolo verza dell’orto) e Petit Coq Champoluc (gelée di peperone in agrodolce ripieno di robiola di montagna). E’ prevista anche la presenza di un banchetto con dolci artigianali del posto. Ogni piatto avrà un abbinamento con vini valdostani, scelti e consigliati da Herman Buchan di Hotel Castor Champoluc. In alternativa vi saranno le birre del Gran San Bernardo. La prenotazione è obbligatoria, scrivendo a comunicazione@valdayas-monterosa.com.

Invece a Champoluc si è conclusa sabato scorso, 4 settembre, «Monterosa Racconta», la rassegna letteraria organizzata dall’omonima Associazione, per conto del Comune di Ayas, in collaborazione con la Biblioteca e la libreria «Livres et musique». La narrazione della figura di una delle poetesse più importanti del Novecento, Antonia Pozzi, attraverso la voce dello scrittore Premio Strega Paolo Cognetti (che ha curato la raccolta «L’Antonia - Poesie lettere e fotografie di Antonia Pozzi, scelte e raccontate da Paolo Cognetti» uscita a luglio, editore Ponte alle Grazie) e dell’attrice Elisabetta Vergani che sulla figura della poetessa ha costruito uno spettacolo teatrale, avrebbe dovuto avvenire a Fiéry, però il maltempo ha condizionato l’evento, trasferito, sempre alle 15.30, al Cinema Sant’Anna di Champoluc, poiché le oltre 70 persone non avrebbero potuto entrare nella cappella di Fiéry.

«Abbiamo raccontato la tragica storia di Antonia Pozzi, dalla nascita all’epilogo tragico della sua vita, terminata nel 1938 con un suicidio a soli 26 anni» spiega Francesco Deambrogi, presidente di Associazione Monterosa Racconta. «La poetessa, - aggiunge - che pur di famiglia ricca era insegnante e credeva molto nel suo lavoro con i bambini, trascorreva periodi di vacanza all’Hotel Moderno di Champoluc e amava la montagna e le emozioni forti».

Paolo Cognetti ed Elisabetta Vergani hanno letto poesie, parole e pensieri della letterata, che spesso scriveva a Champoluc o a Breuil-Cervinia, affidando alla scrittura il suo sguardo sul mondo e i suoi sentimenti.

Sempre ad Antonia Pozzi, Paolo Cognetti ha dedicato la terza videolezione on demand - registrata in studio per la piattaforma www.feltrinellieducation.it - «Le montagne di Milano», che approfondisce il legame tra la città e le montagne più care ai milanesi. Lo fa grazie alla vita e alle parole dell’alpinista Ettore Castiglioni e di Antonia Pozzi, che in montagna trovava ipirazione e rifugio. Le prime 2 lezioni sono dedicate a «Il mio Monte Rosa» (la montagna della sua infanzia e dell’educazione montanara) e a «L’altipiano di Asiago» di Mario Rigoni Stern.

«Non si poteva chiudere meglio la rassegna», conclude Francesco Deambrogi. «Il racconto di questa vita tragica, con picchi di felicità e di tristezza, che di solito si associa al suicidio per un amore non corrisposto, ma andrebbe conosciuta meglio, ce lo porteremo nel cuore fino all’edizione 2022, che svelerà molte innovazioni».

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