“Monte Zerbion” a Nadir Maguet e alla bellunese Giula Pol Il vertical al francese Yoann Sert e alla bresciana Corinna Ghirardi
La terribile salita della Levò gelata come una pista di sci e la neve della vigilia hanno costretto gli organizzatori della “Monte Zerbion” a non arrivare in vetta ma applicando alla perfezione un piano B, con un percorso meno difficile e più sicuro, a scollinare per la skyrace e giungere per il vertical a quota 2.430 con 1.900 metri di dislivello. E' stato comunque un successo per la Montagnesprit di Carol Brunod, Dennis Brunod, Bruno Brunod, Jasmine Brunod e Jean Pellissier e per centinaia di volontari con 750 iscritti e al via 692 atleti (518 agonisti nelle 4 gare più 60 nella Randò e 115 bambini nella non competitiva) di 14 nazioni.
Sono partiti subito fortissimo Nadir Maguet e il francese Yoann Sert che già a Nissod avevano vantaggi significativi per poi andare a vincere 2 gare diverse. Nella skyrace sui 22 chilometri Maguet di Torgnon è stato impressionante e ha concluso in 2h01’13” con un vantaggio di 4'54" sul comense Lorenzo Beltrami, campione italiano skyrace perchè il nostro alpino Nadir Maguet non è tesserato Fisky. Terzo il bergamasco Sergio Bonaldi a 5'37", quarto il lecchese Danilo Brambilla a 8'42" e quinto Franco Collé a 10’49”, sesto il veronese campione di winter triathlon Matteo Tanara e tra i valdostani 11esimo Francois Cazzanelli e 13esimo Nicholas Statti a 17 e 19 minuti.
Tra le donne ha dominato la gara la lecchese Francesca Rusconi (vincitrice del traguardo volante a Nissod) ma a 1 km dal traguardo ha sbagliato incredibilmente strada, mentre la vincitrice 2022 Fabiola Conti si era ritirata a Nissod dopo 5.500 metri quando era seconda e quinta tra tutte le donne delle 3 gare, come aveva fatto pure la quotata austriaca Stephanie Kroell. Così incredula al traguardo ha conquistato gara e titolo italiano in 2h32'34” la bellunese di Limana Giulia Pol, già tricolore under 23 l'anno scorso, con argento e bronzo per le valdostane Giuditta Turini a 3'39” e Roberta Jacquin a 4'45", ad oltre 5 minuti Giulia Saggin, quinta la svedese Lisa El Kott Helander, partita fortissimo e seconda al traguardo volante, e ad oltre 8 minuti sesta la Rusconi disperata.
Nel vertical con arrivo sulla neve ha primeggiato in 1h19'32” il quotatissimo francese di Areches Yoann Sert (primo a Nissod con Maguet incollato) capace di staccare di 3'43" il genovese campione italiano Fidal di vertical 2022 Marcello Ugazio, di 6'30" il connazionale Julien Michelon, di 7'21" Alex Rigo del Malonno con quinto a 7'35" e primo dei valdostani l'enfant du pays Alex Dejanaz, con ad oltre 11 minuti nono Denis Trento, 11esimo Mathieu Brunod, 12esimo Nadir Giovanetto, 13esimo Thierry Brunier, 14esimo Fabien Champretavy e 15esimo Sebastien Guichardaz. Tra le donne era partita molto forte la giovane svizzera Laura Bocchino ma poi è salita in cattedra la già vincitrice della “Aosta-Becca di Nona” Corinna Ghirardi di Ponte di Legno, prima in 1h43'12" con 1'08” sulla favriese del Pont-Saint- Martin Luisa Rocchia e 2'03" sulla Bocchino terza, poi Elisa Pallini, Camilla Calosso e tra le atlete di casa settima Emilie Collomb a 9'37”, ottava 37 secondi dopo Beatrice Bastrentaz, decima Francesca Travi, 14esima Marcella Pont e 16esima Clizia Vallet. I premi speciali per la miglior salita da Tsesallet in vetta sono andati a Yoann Sert e Francesca Rusconi e per la miglior discesa dalla cima a Chatillon a Lorenzo Beltrami e Giuditta Turini.
Nella gara light sui 18 km a cogliere la seconda vittoria stagionale è stato per la Monterosa Fogu Manuel Bosini di Arnad in 1h50'27" con 2'13” su Simone Dalle del Pont-Saint-Martin, il piemontese Gabriele Nicola terzo a 3"07 e poi ai piedi podio quarto Jean Xavier Villanese, quinto Daniele Calandri, sesto Yannick Zublena e settimo Mattia Droz. Tra le donne si è imposta l'ultra trailer pinerolese Marina Plavan in 2h29'45” con quarta a 20 minuti Sophie Brunod.
Nella gara corta sui 5.500 metri per giovani e diversamente abili sino a Nissod sono caduti i 2 record e applauditissimi per la loro caparbietà sono stati Milena Bethaz, Luca Crestanello e Francis Desandré. La gara giovani con i 2 nuovi primati è stata dominata dal campione italiano e vincitore del “Mezzalama Jeunes” cuneese di Villanova di Mondovì Simone Blangero in 44'03”, con soli 15” su Davide Gadin e terzo a 53” Didier Chaberge, e dall'aostana di Busseyaz Alice Maniezzo in 51'13” con Valerie Chatrian e Francesca Garetta staccate rispettivamente di 17 e 21 minuti.
Nella skyrace si è voluto ricordare il professor Victor Vicquery con un trofeo scolpito da Silvano Ferretti assegnato al più giovane classificato nella 22 km: Gabriel Herin, 49esimo a Chatillon.