Monte Bianco, in Francia pensano a un altro tunnel Il traforo «invecchia», troppi i lavori e le chiusure
In un quadro generale di contrarietà delle autorità della valle dell'Arve e dell'Alta Savoia, oltre a un Emmanuel Macron che in passato si è dimostrato molto tiepido sull'argomento, oggi «alcune autorità locali francesi hanno iniziato a ipotizzare un secondo collegamento, più in basso per evitare Chamonix-Mont-Blanc, per il tunnel del Monte Bianco». Lo afferma l’assessore regionale Luciano Caveri rispondendo a un'interpellanza sul tema di Augusto Rollandin. Sul secondo traforo «non c'è ancora alcuna progettazione» precisa Luciano Caveri il quale non nasconde che l'ipotesi del raddoppio sia «un problema politico enorme». Sollevando un problema: «I gestori del traforo hanno sottostimato l'impatto dell'invecchiamento del traforo, che risale agli anni Sessanta. Nonostante l'intervento fatto dopo il rogo del 1999, la struttura presenta i segni dell'età. Bisognerà che politicamente ci siano tutti i contatti con le autorità italiane e una mediazione con quelle francesi, per evitare che la Valle d'Aosta diventi un cul-de-sac».
Intanto sarà necessaria una nuova gara d'appalto, per affidare il rifacimento dei 635 metri di soletta interessati dalla presenza di amianto, nella parte francese del tunnel. Il Geie, Gruppo europeo di interesse economico binazionale che gestisce il traforo «prevede la sostituzione dei 635 metri in 4 tranche bimestrali, di circa 110 metri ciascuna, collocate nei mesi di maggio e di giugno, negli anni 2023, 2024, 2025 e 2026», spiega ancora Luciano Caveri. Anche i lavori di sostituzione dei primi 100 metri di soletta interessati da amianto - intervento previsto per i mesi di maggio e di giugno - sono slittati ad agosto. Altro intervento riguarda poi il rifacimento totale della pavimentazione di tutta la galleria, previsto ad ottobre, «che comporterà la chiusura totale della galleria per 21 giorni consecutivi», aggiunge l'Assessore. È in corso invece la gara d'appalto per il rifacimento dei primi 600 metri della volta, «la cui esecuzione è stimata per l'autunno 2023 con la chiusura totale della galleria per un periodo lungo - conclude Luciano Caveri -. Questi lavori dovrebbero poi essere riproposti per tutti i 18 anni successivi, fino al termine della concessione, per risanare la volta dell'intera galleria».