Montalto Dora, via libera alla demolizione della sagrestia della chiesa di Santa Marta
Dalla Soprintendenza ai Beni Architettonici del Piemonte è finalmente giunta al Comune di Montalto Dora l’autorizzazione all’abbattimento della parte diroccata della chiesa di Santa Marta, specificatamente della sagrestia, oggetto di ripetuti crolli nella notte tra sabato 9 e domenica 10 marzo scorsi, che avevano reso necessario la chiusura di una corsia della strada statale 26, su cui si affaccia l’edificio, con tutti i disagi conseguenti per la circolazione.
Durante l’attesa per la relazione dell’architetto Silvia Valmaggi, sui social si era aperta una vivace discussione sul futuro della costruzione, una struttura risalente al 1700, in stile architettonico barocco, sconsacrata e non più utilizzata da oltre 20 anni, sempre a rischio di caduta di tegole, calcinacci e detriti vari (specialmente in questa stagione ventosa), con inquietanti crepe nella struttura portante, insomma uno scenario ben poco rassicurante per i residenti attorno alla chiesa. Le posizioni degli utenti andavano dalla richiesta di un’opera di bonifica generale dell’edificio sacro, un costoso restauro che lo mettesse definitivamente in sicurezza, salvaguardando l’importanza del suo valore storico, alla più drastica volontà di abbattimento dell’intero stabile, onde evitare il riproporsi di situazioni d’emergenza simili in futuro. In ambedue in casi, non si sarebbe potuto evitare un forte disagio per le opere in cantiere, a ridosso della trafficata Statale 26, arteria a livello internazionale.
«Proprio l’importanza strategica della Statale - spiega il sindaco Renzo Galletto, che si è recato a Torino, in Prefettura, per studiare le modalità e le tempistiche delle necessarie opere di abbattimento della sagrestia - è stato un elemento determinante della decisione di buttare giù solo la parte fortemente ammalorata dell’edificio, poiché lunghi lavori di restauro avrebbero comportato conseguenze nefaste per il traffico, con una sola corsia aperta, e in generale con ricadute negative anche a livello economico».
La previsione attuale è affidare al più presto l’incarico per i lavori di demolizione, subito dopo le festività pasquali, approntare un cantiere nella massima sicurezza possibile, con valutazione statica dell’edificio, e terminare le operazioni entro un mese, con ripristino della circolazione previsto per i primi di maggio: attualmente resterà quindi in vigore il tratto a senso unico alternato, regolato da un doppio semaforo.
I costi della demolizione della sagrestia, in questo momento non ancora quantificati, saranno a carico del Comune, che in un secondo tempo chiederà il rimborso alla parrocchia, proprietaria dello stabile. Quest’ultima non si trova nella posizione di poter investire i soldi per il consolidamento delle pareti, una cifra che si aggirerebbe sui 100mila euro solo per iniziare. L’Amministrazione comunale aveva già provveduto a suo tempo, a seguito di precedenti piccoli crolli dal cornicione della chiesa, a mettere in sicurezza la facciata dell’edificio e ad approntare una rete di protezione ma il crollo del tetto della settimana passata, a seguito dell’implosione della struttura dovuta alle piogge battenti, con l’apparire di crepe minacciose all’angolo della costruzione, ha reso definitivamente palese la pericolosità dell’intero fabbricato e l’urgenza di intervenire al più presto.