Montalto Dora ha dato l’addio a Sergio Muraro, grande batterista e pilastro di tante Bande musicali

Montalto Dora ha dato l’addio a Sergio Muraro, grande batterista e pilastro di tante Bande musicali
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La chiesa parrocchiale di Montalto Dora ha ospitato venerdì scorso, 14 gennaio, i funerali di Sergio Muraro, 93 anni, musicista e Stella d’Oro Olivetti, che si è spento mercoledì 12 nella casa di riposo “San Giuseppe” di Agliè, dove soggiornava da tempo assieme alla moglie Bruna Gaino, scomparsa due mesi fa. In chiesa per l’ultimo saluto era presente la Fanfara Alpina della Sezione di Ivrea, una delegazione della Filarmonica di Montalto e di quella di Borgofranco e una rappresentanza della Banda musicale di Ivrea, tutti sodalizi artistici nei quali Sergio Muraro aveva militato in passato.

«Era davvero un personaggio di spicco del territorio canavesano, non solo di Montalto. - lo ricorda il sindaco Renzo Galletto - Un rinomato batterista ai tempi di Adriano Olivetti, con il suo famoso quartetto chiamato ad esibirsi nelle ville olivettiane per le serate musicali. Collaborava con diverse Bande locali, era insegnate di batteria e di musica, davvero un uomo che, dagli anni Cinquanta, faceva scuola a sé, non solo nel suo campo specifico ma anche come sportivo dilettante. Ciclista amatoriale di spessore, vincitore di diverse gare, ma soprattutto ha fondato qui in paese la nostra Banda musicale. In tempi recenti - era sempre presente in prima fila in varie iniziative e insegnava ancora, già ultraottantenne, stimato in tutto il territorio circostante per la sua intensa attività di carattere culturale e sociale».

E proprio gli amici e colleghi musicisti hanno voluto salutare Sergio Muraro - che lascia la figlia Valeria - con le note delle composizioni che più apprezzava, non ultima l’esecuzione del brano “Trenta Sold”, caro agli Alpini, corpo militare in cui aveva prestato servizio, e il classico della musica leggera “Stella d’argento”. Tra le tante esperienze musicali nelle quali si era trovato coinvolto, Sergio Muraro si era fatto conoscere specialmente per la militanza nel Quartetto Jazz di Ivrea, con i colleghi Paolo Fogliaro, Angelo Grosso e Nicolino Bovo, e per la formazione musicale da lui creata in accompagnamento del Coro Polifonico di Ivrea diretto da don Antonio Nigra, le cui composizioni furono incise su un disco Fonit Cetra. Ex caporeparto all’Olivetti, si era in seguito dato alla costruzione di mazze di legno per timpani e bacchette per vibrafoni. «Davvero mani d’oro, le sue, in ogni attività in cui si dedicava» conclude il sindaco Renzo Galletto.

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