«Montagna più pericolosa con i cambiamenti climatici, nuove regole per l’alpinismo»

«Montagna più pericolosa con i cambiamenti climatici, nuove regole per l’alpinismo»
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Dopo la tragedia della Marmolada sarebbe necessario oppure no cambiare le regole per le scalate, giungendo in alcuni casi a proibire l’attività alpinistica a causa dei cambiamenti climatici?

Simone Borriello: «La tragedia della Marmolada ha colpito tutti: impressionante la porzione di ghiacciaio crollata che ha provocato tante vittime. Occorre precauzione in presenza di sbalzi termici improvvisi dovuti al riscaldamento globale. In casi eccezionali si deve informare e invitare a evitare le ascensioni. Chiudere non servirebbe perché, malgrado i divieti, qualcuno potrebbe decidere ugualmente di avventurarsi in quota».

Marina Gomez: «Bisogna assolutamente porre dei divieti, ma soprattutto proibire di salire in alta montagna quando il caldo si fa intenso e controllare che le regole siano rispettate con l’ausilio delle Forze dell’ordine, sanzionando gli indisciplinati. Solo in questa maniera si potranno prevenire ulteriori tragedie. Oramai andiamo incontro ad un surriscaldamento progressivo e le temperature non sono più le stesse di una volta».

Davide Artuso: «In presenza di improvvisi sbalzi termici le autorità competenti devono avvisare del pericolo che corre chi pratica attività alpinistica. Dopo la tragedia della Marmolada sappiamo che la montagna è diventata ancora più insidiosa e pericolosa. Purtroppo questa è la conseguenza di un surriscaldamento globale eccessivo».

Francesca Zaramella: «Proibire le ascensioni potrebbe costituire un deterrente anche se poi risulterebbe molto difficile controllare tutti. Sarebbe invece più utile porre delle limitazioni soprattutto adesso che il clima è variato in maniera considerevole e lo zero termico si trova sempre più spesso a quote superiori ai 4.000 metri».

Gérard Priod Cognein: «Gli esperti hanno ribadito a più riprese che con la montagna è indispensabile una particolare cautela per evitare tragedie come quelle della Marmolada. Forse, dopo tutto, il crollo non era prevedibile, anche se i climatologi hanno evidenziato che il clima sta variando notevolmente anche in montagna».

Antonio Liparoto: «Alcuni sostengono che la tragedia della Marmolada era evitabile informando gli alpinisti sui rischi di crollo collegati al caldo improvviso. Occorrono campagne di sensibilizzazione per evitare che altre persone perdano la vita praticando l’alpinismo».

Antonio Liparoto
Francesca Zaramella
Gérard Priod Cognein
Marina Gomez
Davide Artuso

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