Monsignor Franco Lovignana ha presieduto la Messa nella casa di riposo J.B. Festaz
Sabato scorso, 20 maggio, monsignor Franco Lovignana ha presieduto la Messa concelebrata nella cappella della casa di riposo J.B. Festaz con don Leonard Bizimungu, cappellano della Casa e parroco di Doues e Allein.
Ad animare la liturgia la Schola Cantorum della Cattedrale, diretta da Nella Sergi, con all’organo Paola Burgay. Dopo il canto d’ingresso il Vescovo ha manifestato la gioia di ritrovarsi insieme a celebrare l’Eucarestia dopo tre anni di pandemia. E nell’omelia ha iniziato dicendo: «Due piccoli pensieri che raccogliamo dalla Parola di Dio in questo giorno. Il primo, dagli Atti degli Apostoli che ci sta raccontando i primi tempi delle comunità cristiane, ci parla delle relazioni fraterne che i cristiani hanno tra di loro. Abbiamo visto questo cristiano di nome Apollo che arriva, non ha una visione così completa della fede cristiana e allora una coppia, Aquila e Priscilla, che erano dei cristiani provenienti da Roma, si incarica di stare con lui e aiutarlo a perfezionare la conoscenza della fede cristiana, e poi ancora lo accompagnano e gli aprono, per così dire, la strada per andare in Grecia ed essere accolto nelle comunità là appena formate. Ecco, questo è il primo pensiero di quanto sia importante coltivare le relazioni fra di noi, ogni volta che è possibile in tutti gli ambienti come quello in cui ci troviamo in questo momento. Il Vescovo di Aosta ha poi proseguito: ”Il secondo pensiero lo prendo dal vangelo là dove Gesù ci fa la promessa: ”Se chiederete qualche cosa al Padre mio nel mio nome ve la darà, chiedete e otterrete perché la vostra gioia sia piena”. A volte questa promessa di Gesù si scontra con la sensazione che abbiamo, come se Dio non ci ascoltasse, come se non ci esaudisse. Ma il Signore ci ascolta e ci dona sempre il suo Spirito come forza per saper affrontare con fede, amore e speranza le situazioni anche difficili della nostra vita. Un’altra piccola luce che si accende sul nostro dubbio la possiamo trovare nella lettera di san Giacomo, dove anche i primi cristiani talvolta si domandavano ”ma Dio ci ascolta?” dal momento che sembrava non ottenessero ciò che chiedevano. San Giacomo scrive a questi cristiani: “A volte non ottenete perché non sapete chiedere, oppure chiedete per soddisfare le vostre passioni, ma non per vivere da cristiani”». Monsignor Franco Lovignana ha poi concluso: «Così, anche la nostra preghiera avrebbe bisogno di essere purificata. Relazioni e fiducia nel Signore e quindi nella preghiera che rivolgiamo a Lui. Questi pensieri li portiamo come due luci nella nostra vita a partire dall’Eucarestia che stiamo celebrando oggi nella vigilia dell’Ascensione». Il canto del Regina Coeli ha concluso la celebrazione eucaristica. La Messa alla casa di riposo J.B. Festaz avrà di nuovo cadenza settimanale e sarà celebrata il sabato alle 10.30.