«Migliora la situazione della sanità valdostana ma resta molto da fare»

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I dati usciranno in settimana, ma si sa già che il punteggio, dato a livello nazionale ai livelli essenziali di assistenza sanitaria, abbreviati in LEA, penalizzeranno la Valle d’Aosta. «Ve li anticipo e vi spiego perché non ci preoccupano. - ha annunciato il direttore generale della Usl valdostana Massimo Uberti ai giornalisti, ieri venerdì 12 luglio - Troverete la Valle d’Aosta in fondo alla graduatoria delle regioni, ce lo aspettavamo, ma questo non significa che il servizio sanitario valdostano non funzioni».

Criteri e finanziamenti

«I report sanitari servono, a livello nazionale, per monitorare l’efficienza dei servizi e distribuire le risorse, premiando chi riesce a raggiungere i parametri richiesti ed a migliorarli. - precisa il direttore Massimo Uberti - La Valle d’Aosta, nella sua autonomia, finanzia la propria sanità e quindi, di fatto, è fuori da questo meccanismo». I criteri con cui vengono dati i punteggi, e gli ambiti che sono valutati, vengono comunicati insieme ai report e sono relativi a 2 anni prima. Quelli che sono presentati ora, dunque, sono relativi al 2022. Come si può quindi trarre suggerimenti dai report? «Noi puntiamo comunque al livello più alto - risponde il direttore Massimo Ubertoi - e cerchiamo di migliorare costantemente, non solo dal punto di vista amministrativo, ma favorendo il dialogo, per tenere conto delle motivazioni cliniche di alcune scelte, che incidono sul punteggio nei report».

Questione di tempi

Il monitoraggio delle reti tempo-dipendenti riguarda le situazioni in cui occorre agire entro un certo tempo limite. Il Pronto Soccorso dell'Ospedale "Parini" registra il miglior tempo nazionale tra il momento dell’accesso e quello del ricovero per i codici rossi, 88,5 minuti contro una media nazionale di 208 minuti, e il tempo tra accesso e fine del percorso è di 151 minuti (178 minuti la media nazionale). Possono invece migliorare i codici verdi, dove i ricoveri sono ancora troppi. Segno positivo anche per il reparto cardiologia, dove Valle d'Aosta si posiziona, con un tasso del 55,56 per cento, nella fascia virtuosa delle regioni italiane per il trattamento dell'Infarto con angioplastica coronarica entro 90 minuti dal ricovero. Sale al secondo miglior posto per la scarsa mortalità a 30 giorni dal ricovero per infarto e anche per il trattamento dell’ictus la regione è tra le più virtuose.

Assistenza da record o umana?

L’indice di performance è ottimo, mentre i primi dati sui livelli essenziali di assistenza in Valle d’Aosta, tra il 2012 e il 2016 nella lista riportata nel monitoraggio, i punteggi erano sotto soglia. Si tocca il minimo con il minimo nel 2017, con 149 punti, e un picco di 190 punti nel 2020. Il calo degli anni successivi segna comunque una ripresa, 147 punti nel 2021 e 154 nel 2022. «Sappiamo già che il punteggio del 2023 conferma l’andamento in crescita - sottolinea il direttore Massimo Uberti - e puntiamo sempre al punteggio massimo». Sono un po’ in sofferenza i punteggi relativi ai LEA sul territorio. «Dobbiamo tenere conto di alcune caratteristiche. - spiega il direttore Massimo Uberti - Per esempio, i pazienti in assistenza domiciliare nel 2022 sono 7 volte di più rispetto al 2021, anche se risulta ancora basso sappiamo che nel 2023, che qui non si vede, abbiamo raggiunto il punteggio massimo. Per l’intervento del 118 il punteggio negativo deriva dal fatto che le nostre ambulanze arrivano in 24 minuti e non in 21 come vorrebbe il monitoraggio. Gli altri punteggi negativi riguardano le operazioni alla colecisti, dove è una scelta clinica quella prolungare i ricoveri oltre i 3 giorni, e i troppi parti cesarei, che spesso in Valle d’Aosta sono concordati dalle future mamme con i loro ginecologi».

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