Michele Maurino: «La nostra missione è riportare a casa i Caduti valdostani»
«Attualmente su una lista di oltre 500 Caduti sepolti al Sacrario Militare Caduti Oltremare di Bari ci sono una trentina su cui abbiamo puntato la nostra attenzione per cercare di capire meglio la loro provenienza, che sicuramente è valdostana». Per Michele Maurino, 77 anni, maresciallo dei Carabinieri in congedo e presidente dell'Associazione Nazionale Famiglie Caduti e Dispersi di Guerra, riportare a casa i resti di militari sepolti in terre lontane più che un dovere è una missione. E' del resto tra i compiti dell'Associazione - come scritto nello Statuto-, «La protezione e tutela nei riguardi dei congiunti (genitori, vedove, orfani e collaterali) dei Militari, Partigiani, Militarizzati Caduti e Dispersi in guerra e per causa di guerra nonché dei militari invalidi e mutilati di guerra qualunque sia la causa del loro decesso e di coloro che in servizio nelle Forze Armate hanno perduto la vita nel compimento del dovere (servizio di leva, lotta ad ogni forma di eversione e terrorismo, nell'espletamento di missioni in nome e per conto delle Organizzazioni internazionali alle quali l'Italia aderisce)». E tanta è la commozione quando, dopo oltre 60 anni, ritornano a casa le spoglie di chi lasciò da giovane la Valle d'Aosta e si è immolato per la patria. Una missione che opera senza aiuti economici da parte di nessuno, istituzioni comprese, tanto che i circa 30 volontari - tutti militari in congedo - devono sobbarcarsi le spese di trasporto dei Caduti che spesso si trovano in Sacrari a migliaia di chilometri di distanza. Per ritornare ai 30 Caduti del Sacrario di Bari, qual è la situazione attuale? «Stiamo cercando di capire dove e come sono morti, dato che molti provengono dai fronti della Grecia, dell'Albania e qualcuno dall'Africa. - risponde Michele Maurino - Tutti e 30 però sono nati in Valle d'Aosta anche se io suppongo che ce ne siano di più perché c'è pure chi non essendo nato in Valle viveva qui, dato che lo abbiamo trovato nelle fila del Battaglione Monte Cervino». Ma cosa spinge l'Associazione a portare avanti questa attività pur tra mille difficoltà? «La commozione manifestata dai discendenti dei Caduti finalmente riportati a casa dopo tantissimi anni - confessa Michele Maurino - o la sorpresa di chi non sapeva affatto di avere un parente stretto disperso in guerra. Ogni Caduto riportato a casa ci spinge ad andare avanti pur con tutti i problemi e sacrifici che comporta. Ci vuole il massimo rispetto per questi giovani morti per la Patria. Ricordiamo che quando tutti i membri di una famiglia saranno estinti i loro resti finiranno in un ossario. Per i Caduti no, dato che questi saranno sempre conservati». E tra le missioni andate a buon fine dall'Associazione, le spoglie degli ultimi due Caduti riportati in Valle sono quelle di Guerrino Sanson, appuntato di Artiglieria, nato a Villaverla, in provincia di Vicenza, ma residente ad Aosta e morto in Germania il 15 aprile del 1945. Era il 23 ottobre del 2014 infatti quando con una solenne cerimonia fu accolto dal sindaco Bruno Giordano e dalle più alte cariche militari. 3 anni dopo, esattamente il 23 ottobre del 2017, fu la volta del sottotenente di Fanteria Luigi Mencarelli, nato ad Aosta e morto in Russia il 29 settembre del 1942, anche lui ricevuto ad Aosta con tutti gli onori dal sindaco Fulvio Centoz oltre che da parenti e autorità militari.