Michel Munier, il vigile del fuoco campione di fiolet amato da tutti

Michel Munier, il vigile del fuoco campione di fiolet amato da tutti
Pubblicato:
Aggiornato:

La prima sciata della stagione e l’ultima pista prima del rientro. I due opposti che si toccano di una giornata felice, tanto felice che quando Michel Munier è caduto qualcuno ha pensato che stesse giocando per coinvolgere i bambini, il suo Stephan e la nipotina Celeste. Invece a Pila in pochi secondi il bianco della neve è diventato tragedia e quel mercoledì di risate, di complicità e di sguardi attenti per i piccoli che sciavano con gli adulti si è trasformato in un dolore immenso, senza confini.

Nessuno può rispondere alla domanda del perché un papà e un marito amorevole ed amato esca di casa con i suoi cari per sciare e in quella casa la sera non fa più ritorno. Non esiste una risposta, non la troviamo, esiste solamente una tristezza collettiva, lo sgomento di una tragedia senza senso. Michel Munier che tra i suoi pregi aveva la limpidezza di un carattere trasparente ci ha lasciati privi di una risposta al nostro perché?

Nato in una famiglia molto unita, il 25 settembre del 1978, dopo la sorella Nicole e prima del fratello Pierre, figlio di Emilio, per tutti Miotto, di Etroubles e di Marilena Cheney di Saint-Christophe, Michel Munier è cresciuto a Etroubles dove la nonna Teresina Jacquin, che si faceva chiamare Terry, era una vera istituzione ed è scomparsa poco più di un mese prima di quel nipote simpatico e sempre allegro, ma dal carattere deciso. Teresina la decana di Etroubles è mancata il 26 gennaio, a novantasette anni, Michel di fatto mercoledì 2 marzo ad appena trentanove, anche se la sua morte è stata decretata sabato 5, con l’appendice generosa della donazione degli organi.

Dalla nonna Teresina, commerciante storica a Vachery, il papà Miotto aveva ereditato la passione per le stelle alpine, le composizioni floreali e le cornici, con il negozio al Ponte di Pietra ad Aosta e lo Chalet des Edelweiss a Etroubles, un’attività con coinvolgeva pure i ragazzi nel laboratorio a Vachery e nelle creazioni. Un’abitudine a un gusto alpino che era entrato a fare parte della vita di Michel, ricca di tante amicizie, a cominciare da quella fraterna con Erik Mortara, deceduto proprio dieci anni fa, con il quale aveva condiviso tanti percorsi, compreso quello professionale come vigili del fuoco. La vita di paese era un impegno per Michel Munier che dalla famiglia si trasferiva alla comunità di riferimento, così era stato a Etroubles e così è successo a Gressan, dove viveva con Federica Curtaz e dove lo hanno subito chiamato, prima alla Pro Loco, poi al Consorzio frutta, perché di giovani che hanno voglia di impegnarsi se ne trovano sempre meno.

Nella grande e bella famiglia dei Curtaz, Michel Munier aveva trovato una nuova casa, anche se a pochi chilometri da Etroubles e le amava tutte e due allo stesso modo. Anzi durante i mesi della pandemia si era preso cura del suo nuovo rifugio a Gressan, fuori aveva creato un campo per la petanque, dentro con pazienza e gusto aveva sistemato le cantine e soprattutto realizzato uno spazio per accogliere, per ospitare le persone a lui care. Nel 2019, anche se Michel non era credente, aveva voluto fare felice Federica, con il matrimonio nella bella chiesa della Madeleine insieme al loro splendido Stephan, che adesso ha sei anni e che ha ricevuto in dono due anni fa il fratellino Marcel.

Con la moglie Federica impegnata soprattutto in inverno e in estate a seguire, con la sorella Michèle e la mamma Luciana, il famoso locale a Pila, costruito dalla nonna Sofia Chamonin, ora albergo della Nouva, irrinunciabile luogo di ritrovo per generazioni di aostani e di gressaen, Michel Munier era un papà affettuoso e attento, collaborava con le attività della sua nuova famiglia, era sempre vicino ai suoi cari di Etroubles, si divideva tra i due paesi e tra le diverse passioni, come il canto con il Coro Sant’Orso e il fiolet, che fin da ragazzo lo ha visto tra i talenti più rimarchevoli della disciplina, campione della Valle con il suo Etroubles, vicino alla conquista del Baton d’Or.

La tragedia che lo ha portato via è diventata una tragedia per una comunità, tutti hanno sofferto e tutti hanno pregato e sperato in un miracolo. Invece, non è andata come avremmo voluto. Troppo grave l’emorragia, troppo tutto perché Michel rimanesse con noi e con i suoi amori. Mercoledì a Gressan è stato un giorno di lutto collettivo, come in tanti altri paesi. Fino all’ultimo saluto, ancora in tanti, in corteo nel viale del cimitero di Aosta verso il tempio crematorio, con il sole radente che annunciava la fine di una triste giornata, quello stesso sole basso che nelle ultime battute di una sfida diventa insidioso per i giocatori, che colpiscono con tutta la loro abilità il fiolet e lo lanciano veloce e teso verso la luce, senza vedere esattamente dove sta andando e dove cadrà.

Abbonamento Digitale La Valléè
Archivio notizie
Novembre 2024
L M M G V S D
 123
45678910
11121314151617
18192021222324
252627282930