“Mia figlia si allena a Saint-Vincent: serve una soluzione”

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Rebecca Crespi ha soli 9 anni, è una giovane agonista dell’Aosta Nuoto e da più di 3 mesi - ormai - al mercoledì e al sabato pomeriggio scende da Courmayeur a Saint-Vincent per allenarsi. “Il Covid ha cambiato le carte in tavola - ammette Giorgia Perrod, mamma della piccola Rebecca - e obiettivamente in questo ultimo periodo allenarsi sarebbe stato difficile comunque. Però è inutile negare quanto la chiusura prolungata della piscina di Pré-Saint-Didier abbia reso difficile, se non impossibile, continuare l’attività”. Rebecca Crespi ha deciso - nonostante tutto - di continuare a fare lo sport che ama di più, ma altri ragazzi hanno scelto diversamente. La famiglia di Rebecca la sostiene, “Anche perché con l’albergo chiuso questo inverno non avevamo troppi problemi di tempo per portare la bambina a Saint-Vincent 2 volte a settimana. Però, alla fine dei conti, ogni trasferta prende all’incirca 5 ore contando i trasferimenti, l’allenamento e il doppio passaggio negli spogliatoi. Cominciamo a essere stanchi di questa routine e, soprattutto, non so come potremo continuare quando riapriranno i confini regionali e torneremo a lavorare”.

Ad Aosta, questo inverno, non si è potuto nuotare perché la società di gestione dell’impianto del capoluogo regionale ha preferito non aprire le porte agli agonisti. In Valdigne, però, tutti aspettano Pré-Saint-Didier. “Anche se non sarà facile. - ammette Giorgia Perrod - Gestire una piscina in questo periodo è tutto fuorché semplice. E’ paradossale, però, che nella nostra Unité des Communes della Valdigne, Comunità Europea dello sport in questo 2021, non vi sia una piscina. E’ vero, l’attività di riferimento è lo sci, però non dobbiamo dimenticarsi delle disciplina di nicchia come il nuoto”.

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