Metà fascicolo sanitario
La Giunta della Valle d’Aosta ha stanziato quasi un milione e mezzo di euro per rilanciare il Fascicolo Sanitario Elettronico regionale. L'intenzione è di utilizzare i fondi del Pnrr per sviluppare una versione 2.0 del Fascicolo, dicono dalla cabina di regia del governo valdostano, integrandolo ancora di più nel sistema digitale, aumentando i servizi offerti e rendendolo più popolare tra gli assistiti.
In Valle d’Aosta abbiamo sempre la velleità di mantenerci diversi nel tentativo di essere migliori, a volte ci riusciamo anche, infatti quello regionale è stato uno dei primi fascicoli ad essere entrato in funzione ed ha una notevole percentuale di attivazione.
Ad oggi, in cui si legge dal sito del Governo italiano che tutte le Regioni abbiano adottato il fascicolo, quando si spendono soldi per le semplificazioni, per destrutturare certificati e quindi anche ad esempio le ricette, forse lo sguardo dovrebbe farsi più ampio.
La finalità del fascicolo è quella del contenitore, nacque per contenere in un unico capitolo tutte le informazioni cliniche della persona che aderiva al sistema sanitario della sua regione.
Oggi, rispetto al 2015, come era prevedibile, le esigenze sono cambiate e forse, in un’ottica di visione più larga bisognerebbe pensare che i fascicoli sanitari, pur se di rilevanza regionali, debbano avere un impianto comune per tutte le Regioni italiane.
Se un valdostano dovesse farsi male in Piemonte o in Sicilia, nessuno potrebbe avere accesso al suo fascicolo perché il sistema informativo valdostano non è compatibile con gli altri. Quindi sarebbe oppurtuno usare una parte del budget stanziato per adeguare il nostro sistema, piuttosto che restare solo e sempre in un’ottica regionale.
Va bene la raccolta della storia clinica della persona, ma se questa non è leggibile “fuori confine” diventa un problema. Oltretutto è lo stesso Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza che finanzia il rafforzamento delle infrastrutture tecnologiche e digitali del sistema sanitario.