Mercato Europeo, nel 2025 possibile un’altra data Intanto non tutti i commercianti sono soddisfatti
E' diventato ormai un successo di fine estate l'appuntamento con il Mercato Europeo, giunto quest'anno alla terza edizione con i suoi profumi etnici provenienti da ogni parte del mondo. Ben 93 infatti sono stati quest'anno gli espositori - 80 per cento europei, 20 per cento extra europei e 5 valdostani -, e il 90 per cento dei quali con proposte food. Un tuffo dunque nelle usanze e nei sapori che ha portato in città - da venerdì 4 a domenica 6 ottobre - oltre 40mila persone.
Ermanno Bonomi, presidente di Ascom Confcommercio Aosta, non nasconde la soddisfazione: «Indubbiamente è una riconferma che questa manifestazione funziona e questo lo si può affermare alla luce del grande numero di gente che ha portato in città, gente entusiasta e con tanta voglia di stare all'aperto in questi ultimi giorni di stagione. Del resto i prodotti offerti sono di altissima qualità pertanto l'interesse tra la gente è alto, cosa che invoglia sempre un numero maggiore di espositori a venire ad Aosta ritenuta ormai una piazza dove si lavora più che bene sia dal punto di vista economico che umano visto la partecipazione affabile dei valdostani». Un appuntamento dunque ormai consolidato tanto che già si sta programmando la quarta edizione con la novità - come dice ancora Ermanno Bonomi -, «Che potrebbe essere la data che noi vorremmo anticipare di qualche settimana per avere una garanzia maggiore sul meteo, un cambiamento non semplice però visto i tanti appuntamenti in giro per l'Italia del Mercato Europeo».
Non mancano poi 2 parole per quei commercianti cittadini che si sono lamentati per il lavoro «portato via» in quei 3 giorni di street food: «Voglio dire ai nostri associati di non spaventarsi se in questi 3 giorni si lavora un po' meno, perché in un'ottica di promozione il turista che arriva in occasione del Mercato Europeo è un potenziale cliente dei giorni a venire».
Ma cosa dicono appunto i commercianti?
Stefano Marchesini è il titolare del Bar Davit di via Sant'Anselmo: «Sappiamo che in questi giorni c'è un calo di lavoro ma al di là di questo, il Mercato Europeo è una manifestazione che porta un sacco di gente ad Aosta, quindi potenzialmente può essere un vantaggio per tutti».
Per Filippo Gregorini - stessa via Sant'Anselmo e titolare della Vineria - invece sono stati 3 giorni negativi: «Abbiamo lavorato male, mancanza di parcheggi e molta meno gente. Venerdì ho fatto metà del mio incasso normale, quindi una manifestazione che non aiuta il commercio di Aosta ma piuttosto una carovana di gente che gira in Europa a discapito nostro. Domenica pomeriggio per esempio non c'era nessuno, e tutto questo organizzato dalla nostra associazione di categoria».
Mohamed Shaker, titolare del Ristorante La Pace di via Torino i banchetti ce li aveva proprio di fronte: «Io lavoro sempre con gli espositori quando hanno terminato di montare i loro stand, quindi mi va bene quel giorno mentre i restanti ho un calo di clientela, comunque non eccessivo. Quest'anno ho lavorato meglio dello scorso anno, non mi lamento».
Pure al Ristorante Ianua - Porta Pretoria - c'è tranquillità: «Abbiamo lavorato un po' meno però diciamo che è andata abbastanza bene» dice il collaboratore Martino Milliery, «e questo grazie ai nostri affezionati clienti oltre ad alcuni titolari delle bancarelle. E' comunque una manifestazione che porta turismo e che fa girare l'economia, pertanto se in 3 giorni ci può essere un leggero calo non è che faccia danni irreparabili». Alberto Fadda è il titolare del Bar Saint Georges di piazza Plouves, invasa da una miriade di banchetti: «Io sono stato danneggiato non dalla festa ma dall'organizzazione poiché la via davanti al mio bar era diventata un parcheggio tra ambulanze, furgoni e auto della Polizia e quindi nessuno mi vedeva. Pertanto per me non c'è stata nessuna festa tanto che avrei potuto chiudere ma nonostante questo voglio chiarire che non ce l'ho con questo evento in sé, anzi, spero che si ripeta, con la speranza però che le auto di servizio non vengano più parcheggiate - e questo purtroppo si ripete ad ogni edizione -, proprio davanti alla mia attività».