Mercatino di Natale, aspettative deluse dal ponte dell’Immacolata

Mercatino di Natale, aspettative deluse dal ponte dell’Immacolata
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Storcono il naso alcuni espositori del Mercatino di Natale di Aosta che avrebbero voluto essere al Teatro romano e invece sono stati collocati all'Arco d'Augusto. Lamentele pure per le le indicazioni in città ritenute insufficienti per indirizzare i visitatori al Marché Vert Noël. Inoltre, sostiene un commerciante, «Quelle che ci sono, sono scritte in francese. Peccato che i turisti siano in maggioranza italiani». E aggiunge: «All'Arco d'Augusto arriva gente proveniente da piazza Chanoux che, visti i pochi chalet presenti, chiede se il Mercatino di Natale sia solo questo. Così siamo noi espositori a doverli indirizzare al Teatro romano».  Ciò nonostante il Mercatino di Natale edizione 2021 tra alti e bassi, sole, pioggia e neve prosegue, come conferma Barbara Baruzzo nella postazione di “La Montagne à Porter - Patagonia”. «Si lavora, però penso che aver sdoppiato il Mercatino di Natale tra il Teatro romano e piazza Arco d’Augusto non sia stata una scelta del tutto azzeccata. - osserva Barbara Baruzzo - Qui, infatti, con pochi chalet ci sentiamo esclusi. Un punto ristoro pure in questa zona avrebbe sicuramente attirato molti più visitatori». Tra i tanti articoli proposti da Barbara Baruzzo risaltano cappelli di lana, felpe coloratissime e braccialetti originali. «Non ho visto molta gente in questi giorni. E non è il Covid-19 che spaventa. - commenta Barbara Baruzzo - Al di là di questo, gli affari sono in linea con l’ultima edizione, quella del 2019, dato che nel 2020 la manifestazione era stata sospesa per via delle restrizioni imposte dal contenimento della pandemia. Quindi sono soddisfatta».

Poco oltre c'è lo chalet “L'Artisanà” dell'Institut Valdôtain de l'Artisanat de Tradition. «In settimana si vedono poche persone - riferisce la commessa Paola Cina - a differenza delle giornate di sabato e domenica che sono davvero animate. Il ponte dell’Immacolata invece è stato deludente in termini di presenze». Tra gli oggetti che si possono acquistare compaiono le classiche Grolle, le Coppe dell'Amicizia, i Tatà e molti altri oggetti dell’artiganato valdostano di tradizione. «Aver aperto con la pandemia ancora in corso comunque è già un successo» confessa Palo Cina.

Tra gli chalet dal Teatro romano c’è quello de “Les Fromages du Piémont” della Società Agricola Cooperativa di Castelmagno, in provincia di Cuneo. «Siamo presenti al Mercatino di Natale di Aosta da 3 anni e siamo molto soddisfatti» assicura Emanuele Garnerone. Sul suo banco espone fette e forme di toma d'alpeggio e poi formaggi caprini, il Castelmagno - sia fresco che stagionato di 2 anni - sempre molto richiesto come il Gorgonzola blu di capra. «Il ponte dell'Immacolata non è stato un granché però siamo certi che nei prossimi giorni andrà meglio» prevede Emanuele Garnerone. 

Anche Lorenzo Croce nella postazione di “Confitures Extravagantes” della Cascina d'Orléans di Saint-Pierre è tutto sommato contento di come vanno le cose, «Poiché è senz'altro meglio dell’anno scorso, quando a causa della pandemia di Coronavirus io Mercatino di Natale di Aosta non c’è stato. Siamo presenti da 12 anni ed essere qui è sempre un buon investimento». In bella mostra sul banco un'infinità di gustose confetture di frutta con abbinamenti originali per colazioni, formaggi e carni, delle gelée di erbe aromatiche, sali aromatizzati con erbe della Valle d'Aosta e poi sciroppi proposti come rimedi tradizionali della nonna per sintomi da raffreddamento.

Allo chalet addobbi natalizi e oggettistica “Au-delà du Temps” dell'azienda di Mirko Monetta di Aosta ad attendere i clienti è Luca Jacquin, secondo cui «In questi ultimi giorni il Mercatino sta prendendo un po' di vita e anche il ponte dell'Immacolata ha portato gente, quindi siamo ottimisti. I nostri clienti sono turisti sia italiani che stranieri, ma noto che questi ultimi fanno molta attenzione nello spendere». I visitatori indossano correttamente le mascherine, come imposto da una recente ordinanza del sindaco Gianni Nuti? «Sì, direi che il 95 per cento rispetta le regole» risponde Luca Jacquin. 

Un aroma allettante proviene dallo stand de “La Cave des Goûts Alpins” dell'Azienda Conca di By di Ollomont. «Lavoriamo bene - afferma Rolando Créton - perché alla gente piacciono i nostri piatti tipici e i panini preparati con prodotti locali». In un pentolone attende la polenta che sarà servita con la Fonduta di Bleu, con salsiccia e con formaggi. I panini caldi vengono farciti con hamburger, Fontina di By e cipolle, il tutto innaffiato con vini rossi locali. «Dalle 10 del mattino in poi si può già mangiare e si va avanti fino alla chiusura serale. I piatti favoriti sono il Panino Mont Blanc e la polenta concia» precisa Rolando Créton.

Insomma, sembra un’edizione del Mercatino di Natale come quelle prima dell’era del Coronavirus. Ma a ricordare che la pandemia di Covid-19 non è finita sono gli agenti della Polizia Locale che all’ingresso del Marché Vert Noël controllano i Green pass.

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