Mense scolastiche, scoppia di nuovo la polemica sul menu Vivenda: «Lo sceglie il Comune»

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Giovedì scorso, 19 ottobre, e ieri, venerdì 20, alla Scuola primaria “Luigi Einaudi” di Aosta è scattata la protesta contro il servizio mensa con diversi genitori che hanno cancellato l’iscrizione dei loro bambini. Il motivo dell’iniziativa? Secondo le famiglie che vi hanno aderito «Un menu non solo inadeguato per dei bambini, ma spesso servito in porzioni minime (soprattutto il pane)». E ancora molte verdure «Bollite e scondite» se non «Fredde», che non tutti i bambini mangiano, ma anche cereali, sconosciuti ai piccoli, che soprattutto a quell’età fanno fatica ad approcciarsi a nuovi cibi. Si va ad esempio dal pinzimonio di finocchi e sedano, al riso integrale al pesto di barbabietole, a biete all’olio, più volte presenti nel menu settimanale, fino alla crema di ceci con farro. Perciò alcuni non mangiano nulla a pranzo e anche chi consuma il pasto torna in classe affamato. Insomma, una polemica analoga a quella scoppiata lo scorso mese di gennaio per gli stessi motivi. Critiche respinte dalla Vivenda, l’azienda che ha in affido l’appalto del servizio mensa, secondo cui «L’attacco delle famiglie contro le porzioni esigue è ingiustificato e infondato: i nostri cuochi, nel preparare il pranzo ai bimbi di infanzia e primaria, seguono scrupolosamente le grammature previste dal capitolato di gara e le linee guida sulla sana e corretta alimentazione». La nota prosegue evidenziando che «Nessuna non conformità è stata riscontrata dalla Vivenda o contestata alla ditta stessa nell’espletamento del servizio. Va altresì sottolineato come la recente Consulta Mense convocata dall’Amministrazione comunale abbia confermato l’ottima qualità delle preparazioni». Quindi la Vivenda precisa che «Cosa ben diversa è la scelta del menu, bersaglio delle contestazioni delle famiglie aostane, su cui la Vivenda non può intervenire direttamente poiché scelto e definito dall’Amministrazione comunale». A tal proposito, l’assessore comunale all’Istruzione Samuele Tedesco ha spiegato che il cambiamento del menu non può essere immediato e invita i genitori a partecipare alle giornate “A pranzo con i miei”, dove possono mangiare in mensa assieme ai loro bambini e verificare la qualità del servizio.

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