Meno visitatori ma più interessati e consapevoli Cantine Aperte ha celebrato la sua ripartenza

Meno visitatori ma più interessati e consapevoli Cantine Aperte ha celebrato la sua ripartenza
Pubblicato:
Aggiornato:

L’azienda vitivinicola di Dino Bonin di Arnad, nata nel 1973 su iniziativa del papà Cesarino, festeggia quest’anno mezzo secolo di attività. La manifestazione Cantine Aperte - andata in scena domenica scorsa, 28 maggio - è stato dunque il momento ideale per celebrare la ricorrenza insieme ad amici e turisti. «Cantine Aperte non è più un evento di massa come una volta, ma le persone che frequentano oggi questo appuntamento sono più interessate a conoscere le produzioni locali. - dice Dino Bonin - Per quanto riguarda la nostra cantina, forse è andata meglio del previsto perché la maggior parte delle cantine che hanno partecipato erano proprio in Bassa Valle. Noi abbiamo avuto visite soprattutto di stranieri provenienti dalla Francia e dalla Svizzera, ma anche dalla Germania. Non sono mancati i visitatori piemontesi, ma pochi sono stati i valdostani».

«Direi che è andata molto bene - sottolinea il viticoltore di Donnas Luciano Zoppo Ronzero, l’unico produttore tra i privati della zona a poter vantare la Doc Donnas Vallée d’Aoste - anche se l’afflusso di gente non è stata quella degli anni migliori. Ha pesato il fatto che quest’anno abbiano aderito solo 8 cantine di cui 5, comprese le 2 cooperative di Arnad e Donnas, in Bassa Valle. Il riscontro è stato però molto positivo con l’arrivo di visitatori quasi tutti da fuori valle, in particolare dal Piemonte. Ha riscontrato successo anche la nostra proposta del pranzo nel fienile e sono piaciuti i momenti musicali che hanno rallegrato la giornata».

La poca presenza dei valdostani a Cantine Aperte è confermata dal referente del Movimento Turismo del Vino Valle d’Aosta Stefano Celi. «All’edizione di quest’anno c’è stata un’affluenza minore di visitatori e sono mancati soprattutto i valdostani. - ammette Stefano Celi - Si è, però, riscontrato un maggiore interesse nei confronti della qualità dei vini e più propensione agli acquisti. Chi è venuto in Valle d’Aosta a visitare le nostre cantine, circa 500 persone, ha acquistato direttamente dai produttori. Se un tempo Cantine Aperte era visto come un giorno di festa, oggi la gente è più consapevole e si muove non solo per bere».

Per la prima volta nella storia di Cantine Aperte, anche il Cervim ha voluto esserci. E lo ha fatto partecipando a questa edizione con una esposizione di vini provenienti da tutto il mondo, ospitata in ognuna delle cantine valdostane che hanno aderito all’evento: erano presenti i sommelier dell’Ais Valle d’Aosta di cui è presidente Alberto Levi. «Nonostante la poca partecipazione di cantine valdostane a questo evento nazionale, - commenta Alberto Levi - è stata sicuramente una bella opportunità e un grande onore sia per il Cervim sia per i produttori locali poter coinvolgere il pubblico nelle degustazioni dei vini che hanno partecipato al Mondial des Vins Extrêmes. Siamo molto soddisfatti e mi auguro che la presenza del Cervim e la nostra a Cantine Aperte prosegua nel tempo, perché abbiamo colto l’interesse dei visitatori che oltre a degustare i prodotti locali hanno avuto l’occasione di assaggiare vini eroici prodotti in altri Paesi del mondo che non si trovano facilmente sul mercato».

e il papà Cesarino
Ivo Joly della coooperativa La Kiuva di Arnad (a destra) con il sommelier Ais Ugo Cometto

Abbonamento Digitale La Valléè
Archivio notizie
Novembre 2024
L M M G V S D
 123
45678910
11121314151617
18192021222324
252627282930