Meno reati in Valle d’Aosta però aumentano arresti e denunce

Meno reati in Valle d’Aosta però aumentano arresti e denunce
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Nella relazione di fine anno del procuratore della Repubblica presso la Procura di Aosta Paolo Fortuna inerente l’organizzazione degli uffici una capitolo è dedicato a “La realtà geo criminale della Valle d’Aosta”. Un resoconto che «E’ il frutto dell’azione informativa» svolta dal Procuratore capo «Con gli organi di Polizia giudiziaria nonché dell’effettuato monitoraggio sulle principali vicende procedimentali trattate dall’ufficio». La tendenza “fotografata” dai dati raccolti negli ultimi 9 mesi è quella di una “Decrescita del livello di delittuosità” con il numero di delitti che si attesta a 2.351 a fronte dei 2.545 del 2019, con un calo del 7,62 per cento. In particolare, si assiste alla crescita del numero di persone denunciate in stato di libertà, ovvero 819 rispetto a 739, con un incremento dell’1,4 per cento e, parallelamente, a quello dei soggetti arrestati, e cioè 106 a fronte dei precedenti 101 con un aumento del 4,95 per cento. Il 23 per cento dei delitti complessivi è rappresentato dai furti che sono stati 539 e pertanto la flessione in confronto ai 668 nello stesso periodo dello scorso anno è del 20,16 per cento. «I reati predatori costituiscono il maggior numero in valore assoluto - per un totale di 2.351 - dei delitti commessi nel territorio valdostano, pari al 22,9 percento» annota il magistrato. In dettaglio, risultano in lieve calo i furti su veicoli in sosta (-35,42 per cento) e i furti negli esercizi commerciali (-22,22 per cento). Risultano, per contro, in aumento i furti di autovetture (+114,29 per cento) e quelli con strappo (33 per cento). In contrazione i furti con destrezza (-38,64 per cento) e in abitazione (-20,16 per cento). «In totale, i furti scoperti - calcola il procuratore capo Paolo Fortuna - si attestano intorno al 16,33 per cento (7,15 per cento è il dato nazionale). Sotto il versante del reo, le attività investigative espletate evidenziano, in linea tendenziale, che gli autori dei furti in abitazione sono cittadini stranieri, prevalentemente di origine rumena e albanese, provenienti dalle limitrofe province di Torino e Cuneo. Sono soliti operare nell’arco serale o notturno e tendono, dopo un rapido sopralluogo, a colpire le abitazioni isolate e ad allontanarsi lungo l’arteria autostradale. Le aree geografiche maggiormente attinte sono quelle della Bassa Valle. Si segnala un consistente aumento delle rapine, pari a 10, prevalentemente a passanti, rispetto alle 7 dell’anno precedente».

Per quanto concerne i delitti contro il patrimonio, si evidenziano, per il forte impatto sociale che le connota, le truffe alle persone anziane. «Le attività d’indagine svolte - precisa il procuratore capo Paolo Fortuna - hanno fatto emergere che, principalmente, gli autori del fatto agiscono qualificandosi quali impiegati di enti pubblici o appartenenti alle Forze dell’Ordine. Prevalentemente sono nomadi di origine Sinti e provengono dalla vicina provincia di Torino».

L’attività truffaldina posta in essere mediante contatto telefonico con la vittima parrebbe invece riconducibile, sulla base delle informazioni raccolte dalla Polizia, a un sodalizio criminale di origine campana. Le truffe e le frodi informatiche - peraltro in linea con il dato nazionale - sono in relativa diminuzione (-15,74 per cento), questo tenendo conto dell’incremento esponenziale di soggetti che ricorrono al commercio elettronico.

«In ordine a fatti di violenza di genere, - osserva il procuratore capo Paolo Fortuna - si rileva un decremento degli episodi denunciati». Nella pressoché totalità, si tratta di casi in ambito familiare o per ragioni sentimentali. Alla Polizia giudiziaria sono state denunciate 4 persone per violenza sessuale rispetto alle 13 del 2019 con un decremento del 69,23 per cento. Invece i maltrattamenti in famiglia sono aumentati del 50 per cento.

Relativamente alle sostanze stupefacenti, è stato registrato un lieve aumento di sequestri di eroina e di lsd ad opera della Polizia giudiziaria. «Si tratta, invero, di piccolissimi quantitativi - afferma il procuratore capo Paolo Fortuna - ma indicativi di un ritorno all’uso delle droghe pesanti. Gli assuntori, peraltro, non sempre risultano giovani. Le attività investigative finora espletate hanno rilevato un fenomeno di cessione sulla piazza valdostana legato soprattutto alle droghe leggere. Si rileva, altresì, un incremento di produzione casalinga di marijuana. L’eroina, invece, viene prevalentemente acquistata in piccole quantità a Torino e a Milano per poi essere rivenduta in Valle d’Aosta generalmente da assuntori che sono anche spacciatori, Nell’insieme si segnala un sensibile incremento del 40,91 per cento con un aumento dei casi scoperti dell’89,47 per cento».

In materia di ambiente e salute, i reati più frequenti sono quelli in tema di somministrazione e commercio di medicinali guasti, di frode nell’esercizio del commercio, di esercizio abusivo di professione sanitaria, di omessa restrizione di indagini e trattamenti con radiazioni ionizzanti, di attivazione di ambulatorio odontoiatrico senza autorizzazione e di alimenti in cattivo stato di conservazione. Un settore in cui rientrano pure le violazioni della normativa penale in materia di edilizia ed urbanistica.

«Non si rilevano criticità meritevoli di particolare menzione - afferma il procuratore capo Paolo Fortuna - in ordine a fenomeni, pur sussistenti in minima percentuale, quali la presenza sul territorio valdostano di clandestini, sfruttamento delle prostituzione e lavoro irregolare».

Risultano invece in crescita le informative della Polizia giudiziaria per reati tributari, fallimentari e societari connessi allo statuto penale della Pubblica amministrazione.

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