Meno cani abbandonati ma il problema ora sono i gatti trovati feriti o malati sul territorio regionale

Meno cani abbandonati ma il problema ora sono i gatti trovati feriti o malati sul territorio regionale
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Attualmente sono 69 i cani e 29 i gatti ospitati al Canile e Gattile regionale di Saint-Christophe. Il dato confortante è che sono in calo gli abbandoni, almeno nella nostra regione. Numeri forniti da Laura Verdura, presidente dell'Associazione Valdostana Protezione Animali - Avapa - che gestisce la struttura. Secondo Laura Verdura questa situazione positiva è dovuta principalmente al fatto che, oltre ai controlli delle Forze dell'Ordine e della Forestale, «Sono aumentati notevolmente i cani con microchip. Questo apparecchio consente identificare rapidamente i proprietari a cui restituirli, a differenza di quanto avveniva alcuni anni fa. Questo però vale solo per i cani, dato che per i gatti il microchip non è obbligatorio. Ecco perché da tempo chiediamo che ne siano dotati pure loro, perché una volta recuperati sul territorio sapremmo a chi riconsegnarli». Con la stagione estiva, però, aumentano gli abbandoni di animali da parte di chi ha programmato una vacanza e non sa a chi lasciarli. «Il nostro territorio non è così soggetto a questa piaga come altre accade in altre regioni italiane. - afferma Laura Verdura - Piuttosto vi sono delle rinunce di proprietà che non dipendono dall’esigenza di andare in ferie ma da altri fattori. In questi casi siamo obbligati ad accogliere gli animali a cui non possono più badare i loro padroni. Situazioni analoghe sono quelle derivanti da sequestri o altri procedimenti giudiziari».

Sui social, però, è polemica in merito alla convenzione per la gestione del Canile e Gattile tra la l'Associazione Avapa e la Regione, dato che dal 2015 è diventata molto restrittiva. «Prima di quella data, - precisa Laura Verdura - ci occupavamo anche di tutti i gatti sul territorio cioè quelli randagi, che in qualche modo andavano controllati e spesso accuditi. Ora, invece, dal momento che questa assistenza ai gatti è rimasta in capo ai Comuni, in teoria dovrebbe essere la Polizia Locale ad occuparsi di recuperare gatti malati o bisognosi di attenzioni segnalati dai cittadini, in quanto non possiamo più intervenire come facevamo prima, né tantomeno accoglierli se non con la certezza che siano stati investiti da un veicolo». Stessa sorte per una cucciolata rimasta orfana o per i gatti vaganti abbandonati da chi non li vuole più e che in una maniera o l’altra andrebbero accuditi. Perciò Laura Verdura invita, soprattutto a livello regionale, «A riflettere, perché prima di fare dei cambiamenti forse sarebbe opportuno che si appurasse che c'è qualcuno sul territorio che fa questo lavoro e che è in grado di farlo». Per risolvere in parte il problema, suggerisce la presidente Laura Verdura, «Si invita chi ha smarrito un animale a non inviare la foto al canile ma a pubblicarla sul profileo Facebook “Sei di Aosta se...” dove comparirà in un’apposita sezione che ha già dato ottimi risultati sui ritrovamenti».

Problema noto alla Regione

Dal canto suo, in una nota l’Assessorato della Sanità, Salute e Politiche sociali interviene per condividere le norme che regolano la gestione dei gatti trovati feriti o malati sul territorio regionale, a seguito di recenti episodi riguardanti la cura e la gestione dei gatti del territorio privi di identificativo (microchip) o appartenenti alle colonie feline. L’obiettivo è la centralità del tema del benessere degli animali, siano essi presenti all'interno del Canile e Gattile o sul territorio regionale. L’Assessorato ricorda che la legge nazionale numero 281 del 1991 - che ha riconosciuto e che tutela le colonie feline - vieta a chiunque di maltrattare i gatti che vivono in libertà e che gli stessi, sterilizzati dall’autorità sanitaria competente per territorio, devono essere riammessi nel loro gruppo. «È da tener sempre presente che proprio per il bene dei gatti si deve evitare il più possibile di privarli della loro libertà: - sottolinea la nota dell’Assessorato - proprio per questo, la campagna di sterilizzazione e cura dei gatti del territorio gestita dal Celva prevede che gli stessi, una volta sterilizzati e curati, siano reimmessi sul territorio. La legge in tal senso si esprime molto chiaramente e gli uffici competenti regionali, così come i Servizi Veterinari dell’Azienda Usl, applicano le sue disposizioni con attenzione e cura per gli animali. I gatti, singoli o in colonie feline, sono quindi riconosciuti e tutelati dalla Legge italiana che attribuisce ai Comuni la responsabilità degli animali randagi presenti sul proprio territorio. Ne consegue che i gatti del territorio, siano essi privi di microchip o appartenenti ad una colonia felina regolarmente censita - con l’unica eccezione dei gatti incidentati - non possono essere accolti nel Canile e Gattile regionale, né per le cure né per la degenza».

Per ulteriore chiarezza, l’Assessorato precisa che «L’Associazione animalista che allo stato attuale gestisce il Canile-Gattile regionale non può intervenire recuperando i gatti vaganti. L’associazione si occupa del mantenimento e della cura degli animali presenti all'interno della struttura regionale, del recupero e soccorso degli animali incidentati, siano essi cani o gatti, e - tramite una convenzione con il Celva - del recupero dei cani vaganti. Tutti gli attori coinvolti nella gestione degli animali da compagnia si stanno prodigando per il benessere degli animali: la Struttura complessa Igiene Allevamenti e Produzioni Zootecniche dell’azienda USL è coinvolta attivamente in un progetto di recupero del benessere psicofisico dei cani del canile per dare loro maggiori possibilità di essere adottati, mentre la Regione, in collaborazione con le competenti strutture dell'Azienda Usl e con la Direttrice del Canile e Gattile regionale, si sta adoperando affinché all'interno dello stesso vengano adottate procedure chiare e semplificate per agevolare il lavoro degli operatori e le attività dei volontari».

In questo momento, all’interno del Canile e Gattile si stanno effettuando lavori di ristrutturazione per aumentare le aree verdi a disposizione dei cani e per migliorare gli spazi del gattile. Dal 2015 ad oggi, i significativi investimenti nel tempo dedicati alla struttura per migliorare le condizioni di benessere dei cani e dei gatti ospitati, ammontano a circa 680mila euro. «Tutto questo a dimostrazione di come sia tenuto in considerazione il benessere degli animali, - conclude la nota dell’Assessorato - anche applicando con attenzione e cura le disposizioni di legge che si esprimono molto chiaramente in tal senso.

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