Medicina e telemedicina di montagna Sono aperte le iscrizioni al corso

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Sono aperte fino a venerdì 1° settembre prossimo le iscrizioni al corso gratuito di formazione in medicina e telemedicina di montagna destinato a medici dipendenti o convenzionati con l’Usl VdA, medici specializzandi della regione e medici che frequentano il corso di formazione in Medicina generale in Valle d’Aosta. L’iniziativa è organizzata e finanziata nell’ambito del progetto Interreg Italia-Svizzera “Cime - Cooperazione per l’Innovazione della Medicina di montagna” che ha l’obiettivo di realizzare interventi innovativi per la medicina di montagna. Capofila è l’Usl della Valle d’Aosta, che lavora insieme con Fondazione Montagna Sicura e, per il Cantone del Vallese, con il Grimm (Groupe d’Intervention Médicale en Montagne) e l’Hes-So Valais/Wallis, l’alta scuola universitaria professionale più grande della Svizzera.

«La telemedicina avvicina la pubblica amministrazione alle comunità dei nostri territori di montagna, le più lontane anche sotto l’aspetto dell’assistenza sanitaria. - evidenzia l’assessore alla Sanità - In tale contesto, le competenze ed esperienze ventennali maturate da Fondazione Montagna Sicura in diversi ambiti legati al nostro territorio, rappresentano opportunità di crescita anche per i nostri professionisti della salute e dell’alta quota, che spesso si trovano ad intervenire per aiutare coloro che frequentando a vario titolo le nostre splendide montagne si trovano in situazioni di difficoltà».

Il corso si svolgerà martedì 12 settembre dalle 14.30 alle 17.30 nella sede di Fondazione Montagna Sicura, a Villa Cameron, a Courmayeur. I posti disponibili sono 20 (in presenza). E’ aperta anche la partecipazione in videoconferenza.

Il programma di 3 ore fornisce una formazione specifica per i medici sulle diverse patologie che si manifestano frequentemente in ambiente montano, per meglio affrontare le situazioni correlate alle patologie d’alta quota. Interverrà Guido Giardini, direttore sanitario dell’Usl della Valle d’Aosta e presidente di Fondazione Montagna sicura su “Caratteristiche dell’ambiente montano e fisiopatologia”. «L’invito ai colleghi è di iscriversi perché si tratta di un’ottima occasione di formazione e confronto che ci coinvolge tutti in quanto abitanti di un territorio alpino, dove il nostro lavoro ci porta a incontrare spesso patologie correlate alla frequentazione della montagna. - sottolinea Guido Giardini - La medicina di montagna è per la Valle d’Aosta naturale terreno di studio e sviluppo di buone pratiche, protocolli e relazioni transfrontaliere con gli altri paesi alpini, e fornisce ai professionisti della salute che lavorano nella nostra regione una expertise di alto livello».

Le lezioni proseguiranno con Lorenza Pratali, presidente della Società Italiana di Medicina di Montagna, con un intervento su “Cuore e patologie cardiache in alta quota” e Andrea Caglià, rianimatore all’Ospedale “Umberto Parini” di Aosta e dell’elisoccorso su “Incidenti in valanga: traumi e ipotermia”. Davide Piccolo, chirurgo vascolare all’ospedale “Parini”, parlerà infine di congelamenti. Per illustrare il progetto “Cime” interverrà Anna Castiglion, dirigente del Servizio Controllo Interno dell’Usl e referente del progetto. All’interno del progetto è stata sviluppata una piattaforma per erogare formazione online dedicata ai professionisti dell'alta quota, come guide alpine, pisteur secouriste, guide escursionistiche naturalistiche, maestri di sci: a presentarla sarà il glaciologo Simone Gottardelli, coordinatore dell'Area formazione di Fondazione Montagna sicura. Si tratta di una piattaforma, con contenuti trilingue (italiano, francese e inglese), divisa in 4 settori: una parte teorica studiata dai medici dell'Usl e del Grimm su come far fronte alle principali patologie che si possono verificare in montagna, una parte corredata di animazioni sonorizzate che spiegano i concetti chiave, una terza con brevi video esplicativi e interviste a medici e pazienti e infine un questionario. L'obiettivo è sviluppare con i colleghi svizzeri dei protocolli comuni tra territori confinanti e simili dal punto di vista orografico sul trattamento delle patologie acute della montagna (mal di montagna, edema cerebrale e polmonare, ipotermia) o che insorgono in montagna (traumi, infarti, ictus) utilizzando anche una modalità formativa innovativa.

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