Mauro Durbano alla presidenza del Parco «Le voci dei territori non sono state ascoltate»

Mauro Durbano alla presidenza del Parco «Le voci dei territori non sono state ascoltate»
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Dopo l'audizione - martedì scorso, 14 novembre - di Mauro Durbano candidato alla presidenza del Parco del Gran Paradiso, proposto dal ministro dell’Ambiente Gilberto Picchetto Fratin, mercoledì 15 in Commissione Ambiente della Camera si è svolta la votazione a scrutinio segreto che ha visto su 29 votanti, 18 a favore e 11 contrari.

Quella di martedì 14 novembre era una audizione informale, finalizzata all’accertamento dei requisiti posseduti, affinché entro il 16 novembre le commissioni potessero fornire il proprio parere al Ministro dell’Ambiente che trarrà le sue conclusioni e procederà alla nomina. Proceduralmente il parere non è vincolante, chiaro è che se positivo spianerà la strada al ritorno nuovamente di un un piemontese alla guida del Parco.

Mauro Durbano, vice sindaco di Ceresole Reale e vicepresidente di Ires Piemonte, ha una buona esperienza politica, considerata la giovane età, e una laurea in Scienze e turismo alpino e Geografia per lo sviluppo e le risorse paesistiche. A contendergli la carica fino a poco tempo fa era Andrea Fluttero, già Sindaco di Chivasso a Senatore di Forza Italia, e un diploma come perito industriale grafico e infine Sara Garino, giovanissima della politica locale, laureata in fisica, con un master in economia, attuale segretaria della sezione della Lega di Leinì. Già nel corso della seduta del 24 ottobre la Commissione della Camera aveva affrontato la questione della nomina, rimandando alle decisioni proprio a seguito dell’audizione. Entro la fine dell’anno il Parco più antico d’Italia (si sono appena conclusi gli eventi programmati per il centenario) dovrebbe avere il suo nuovo Presidente. Mauro Durbano viaggia quindi spedito verso la nomina al vertice dell’ente di gestione dell’area protetta. Tra le polemiche.

«È deludente constatare come, in questa scelta, le voci dei territori non siano state ascoltate». Lo dice il deputato valdostano Franco Manes dopo l'approvazione della commissione Ambiente della Camera della nomina di Mauro Durbano. Il suo nome, proposto dal ministro Picchetto Fratin e appoggiato dalla Regione Piemonte, non vede d'accordo la Regione Valle d'Aosta e una decina di Comuni valdostani e piemontesi che fanno parte dell'area protetta.

«Dispiace prendere atto che per questa nomina i territori non sono stati ascoltati. Eppure diversi sindaci piemontesi e tutti i sindaci valdostani interessati, in rappresentanza del 75 per cento della popolazione residente all'interno del confine del parco, avevano fatto avere ai commissari e alle autorità regionali e ministeriali, una nota in cui ritenevano Durbano non rappresentativo del territorio, in contrapposizione ad altri colleghi piemontesi che invece hanno appoggiato la sua candidatura».

Il futuro Presidente del Parco prenderà il posto del valdostano Italo Cerise. Per il deputato, dopo Cerise «era difficile trovare un sostituto adeguato. Tuttavia, a mio avviso, è stato disatteso il concetto di intesa», previsto dalla legge del 1991, che prevede «un accordo tra le due regioni coinvolte con una presidenza alternata tra i rappresentanti dei due territori».

Franco Manes spiega che «come evidenziato durante il dibattito in commissione, sarebbe stato opportuno discutere e votare non un singolo nominativo, ma una terna completa, valutando i curricula di tutti i candidati». «Questa nomina viene portata avanti in aperto contrasto con quanto richiesto dai sindaci valdostani dei comuni del Parco che chiedevano che il nome del nuovo presidente del più antico parco d'Italia fosse frutto di una scelta condivisa e non imposta». Lo dice Erika Guichardaz consigliera regionale del Progetto civico progressista.

La questione sarà ora affrontata in Consiglio.

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