Maurilio Gérard: “Una grande rivincita dopo un periodo difficile”

Maurilio Gérard: “Una grande rivincita dopo un periodo difficile”
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«Una grande rivincita dopo un periodo difficile, anche dal punto di vista della salute». Maurilio Gérard non vuole sentire parlare di delusione per il secondo posto della sua Belva. Certo, la sorprendente finale - che nessuno avrebbe pronosticato - tra la sua bovina e Tiky di Italo Arlian avrebbe anche potuto avere un esito diverso. Ma per l’allevatore di Cogne la soddisfazione per il secondo posto supera di gran lunga quel pizzico di rammarico per un bosquet sfumato proprio all’ultima sfida. «Sapevo che Belva era un’outsider e che avrebbe potuto fare bene, ma così tanto non me l’aspettavo nemmeno io!» confida l’allevatore di Cogne, che alleva una ventina di bovine e che d’estate conduce l’alpeggio Ponton nel vallone dell’Urtier. Sessant’anni compiuti nello scorso mese di agosto, ha dovuto affrontare non poche difficoltà di salute nell’ultimo periodo: alla finale regionale 2023 non aveva potuto essere presente perché si trovava in ospedale. E poi l’alluvione del mese di giugno, che ha fatto penare anche lui. «Il maltempo ci ha portato via un po’ di terreni in affitto. - confida - E poi ancora adesso stiamo faticando: per abbeverare i manzi ai prati di Sant’Orso devo tirare chilometri di tubi perché tutto l’impianto è stato distrutto». Il pensiero torna ancora a domenica, a quegli attimi in cui si è deciso tutto: «La reina di Arlian probabilmente ha avuto una semifinale un po’ più facile della mia. Però è andata come è andata e va bene così. In fondo nel 2022 partecipavo per la prima volta alla Regionale e adesso sono qui a festeggiare per un secondo posto. Un passo alla volta, mai mettere limiti alla provvidenza...». A 60 anni compiuti nello scorso mese di agosto, Maurilio Gérard guarda quindi con fiducia al futuro, anche grazie alla sua Belva, che partecipava alla Regionale per il secondo anno consecutivo dopo il terzo posto all’eliminatoria di Aymavilles nel 2023 e al secondo in quella di Jovençan quest’anno. «Ha un peso balordo, tanto che lo scorso anno era salita in prima categoria. - sottolinea - Quest’anno per fortuna siamo riusciti a tenerla in seconda con un po’ di accorgimenti. Ha trascorso l’estate con una sua compagna in un mayen a Sylvenoire, per stare tranquilla. L’ho comprata da manza da Fabrizio Bisson della società La Borettaz e, da parte di padre, ha il sangue di Strega e di Coquette di Fulvio Chabloz. Dedico questo risultato ai ragazzi che mi hanno aiutato tutta l’estate Stephan Argentour e Stefan Gaspard e poi naturalmente a mia moglie Nadia Meynet e a tutti i miei amici».

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