Maturità, si torna al pre-Covid Due prove scritte e colloquio orale
L’esame di maturità 2023 torna alla normalità pre-Covid, con 2 prove scritte - preparate a livello nazionale - ed il colloquio orale. Le prove Invalsi saranno di nuovo requisito di ammissione mentre non saranno più elemento decisivo i percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento (Pcto).
E’ dei giorni scorsi la Nota informativa del Ministero dell’Istruzione nella quale si chiarisce che la prima prova scritta accerterà la padronanza della lingua italiana o della diversa lingua «nella quale si svolge l’insegnamento, nonché le capacità espressive, logico-linguistiche e critiche degli studenti».
La prima prova sarà comune a tutti gli indirizzi di studio e si svolgerà con modalità identiche in tutti gli istituti, con durata massima di sei ore. I candidati potranno scegliere tra tipologie e tematiche diverse. Verranno proposte sette tracce, trasversali a tutti gli indirizzi di studio, che potranno fare riferimento agli ambiti artistico, letterario, storico, filosofico, scientifico, tecnologico, economico, sociale.
La seconda prova scritta avrà invece per oggetto una o più discipline caratterizzanti il corso di studio. Con apposito decreto ministeriale saranno individuate, entro il mese di gennaio 2023, le discipline oggetto della prova.
Verranno inoltre fornite specifiche disposizioni sulla declinazione della prova relativamente ai percorsi dell’istruzione professionale interessati dal recente riordino.
È prevista una terza prova scritta in alcuni casi particolari: per le sezioni Esabac, Esabac techno ad opzione internazionale, per le scuole della Valle d’Aosta, della Provincia autonoma di Bolzano e per le scuole con lingua d’insegnamento slovena.
«Ci fa piacere che il Ministero abbia tenuto conto - quanto non sempre è stato fatto - della particolarità anche per la Maturità del nostro ordinamento scolastico bilingue. Per altro questo aspetto deriva dalla normativa nazionale e regionale. Per il resto, il ritorno alla normalità è giusto» commenta l’assessore regionale all’Istruzione Luciano Caveri.
Il colloquio orale si svolgerà in chiave multi e interdisciplinare per valutare la capacità dello studente di cogliere i nessi tra i diversi saperi collegandoli opportunamente tra loro, e sarà finalizzato ad accertare il conseguimento del profilo culturale, educativo e professionale.
Nello svolgimento dei colloqui, la commissione d’esame terrà conto delle informazioni contenute nel curriculum dello studente dal quale emergono le esperienze formative del candidato nella scuola e in contesti non formali e informali. Nella parte del colloquio dedicata ai Pcto, inoltre, il candidato potrà evidenziare il significato della sua esperienza in chiave orientativa.
La valutazione finale, secondo normativa vigente, si definirà con il riparto dei 100 punti a disposizione della commissione: per il credito scolastico è previsto un massimo di 40 punti, per il primo scritto un massimo di 20 punti così come per il secondo scritto e per il colloquio.
Il punteggio minimo complessivo per superare l’esame di Stato è di 60 centesimi.
Le Commissioni dell’esame di Stato torneranno ad assumere l’assetto ordinario e saranno composte da un presidente esterno all’istituzione scolastica, 3 membri interni e 3 membri esterni.