Marisa Grosso, addio alla “signora dei mobili” che ha girato il mondo sentendosi a casa
Da ragazza sognava di diventare hostess ma suo papà non aveva voluto perché il suo aiuto serviva in negozio. Tuttavia a Marisa Grosso rimase sempre la passione di girare il mondo. Lo fece visitando paesi in quasi tutti i continenti, con la sua sensibilità particolare che la portava ad affermare di essere già vissuta in quei luoghi in vite precedenti: come a New York, che adorava nella veste scintillante delle festività natalizie e che considerava davvero la sua meta del cuore. Marisa Grosso si è spenta nel pomeriggio di venerdì 31 dicembre; aveva 81 anni.
Era nata il 15 aprile del 1940 a Juanon, villaggio sotto Estoul, nel Comune di Brusson, dove trascorse molte estati in gioventù in compagnia di sua nonna Caterina Payn e di suo zio Stefano Revil, e che è rimasto un luogo a cui era particolarmente affezionata, tanto da tornarvi sempre nella bella stagione in compagnia del marito Guglielmo Revil, dei suoi cani Grisù e Red e del suo gatto Milady. Era figlia di Mafalda Revil e di Paolo Grosso: proprio il papà aveva aperto nei primi anni Cinquanta, al numero 19 di via Duca d’Aosta, nel centro del borgo, un negozio di mobili che divenne in breve tempo un punto di riferimento per le persone residenti in paese e anche nei Comuni limitrofi. Marisa Grosso ci ha lavorato per tanti anni, prima insieme ai genitori - quando l’attività si allargò ulteriormente - e poi con il marito Guglielmo Revil, che aveva sposato il 26 settembre del 1959: lei in negozio e lui nelle case dei tanti clienti, a montare camere e cucine. Un esercizio commerciale che fa parte della storia del paese e che ancora oggi è gestito da Paola Revil, figlia maggiore di Guglielmo e Marisa, sotto l’insegna “Casa del Mobile”.
Tra i mille aneddoti e le avventure che aveva vissuto in mezzo mondo, Marisa Grosso ricordava spesso il suo viaggio in Jugoslavia interrotto dai carri armati per lo scoppio della guerra nel 1991. Dopo la morte dell’amato marito nell'agosto del 2005, era stata in Perù e in Bhutan, il paese della felicità, perché da lassù, tra le Ande e l’Himalaya, si sentiva di poter salutare meglio il suo Guglielmo. Per tutta la sua grande famiglia è sempre stata un punto di riferimento e la sua casa in via Duca d’Aosta l’abituale luogo di ritrovo. Durante i mesi di malattia, non ha per nulla perso il suo spirito ed è stata seguita dalle figlie a casa sua, con il supporto delle infermiere del territorio e del dottor Aurelio Viale, con il quale ha da subito instaurato un rapporto di grande fiducia e affetto.
I suoi funerali sono stati celebrati in forma privata nella cappella del cimitero di Verrès dove riposeranno le sue ceneri, ancora una volta accanto al suo caro Guglielmo. Lascia le figlie Paola, Susanna e Cristina, i nipoti Michel e Giorgia Migliorini, Jacopo e Ludovico Cout e Emily, Nicholas e Sophie Monticone e i pronipoti Gaëlle e Arnaud Migliorini e Camilla e Thérèse Dublanc.