Mario Bet, il cuoco visionario che legava i piatti della tradizione ai vini d’oltreoceano
Per quasi un decennio a cavallo tra gli ultimi anni Novanta e gli inizi del Duemila Mario Bet è stato l’anima del Ristorante La Tour, il locale di Saint-Pierre che accoglieva appassionati della buona cucina e del buon vino provenienti da ogni dove. In quei locali lungo la statale 26, lo chef Bet ha con tutta probabilità realizzato il suo sogno, quello di gestire un ristorante dove poter far collimare la sua passione per la nouvelle cuisine con la conoscenza internazionale di vini e formaggi. Ecco così che il La Tour diventò - nello spazio di qualche mese - non più un semplice locale di passaggio ma una tappa obbligata per gli avventori alla ricerca della qualità, dove ogni piatto che veniva presentato aveva una sua storia e un suo perché.
Anche dopo la chiusura del La Tour Mario Bet restò fedele a Saint-Pierre, trasferendosi nella casa di via Chanoux, a pochi passi dal borgo. La notizia della sua scomparsa ha sconvolto l’intera comunità dell’Alta Valle: malato da tempo, Mario Bet si è spento nella tarda serata di venerdì scorso 11 dicembre all’Hospice dell’Ospedale Beauregard di Aosta, dove era ricoverato da tempo.
Nato il 6 aprile del 1954 ad Aosta, trascorse la sua infanzia a Valgrisenche, paese natale della mamma Clotilde Bois. Il papà Silvio, arrivato in Valle da Farra di Soligo, in provincia di Treviso, per motivi di lavoro trasferì poi la sua famiglia a Balangero, località dove Mario frequentò per qualche anno l’istituto tecnico per geometri. A quei tempi il padre gestiva una pizzerie e fu proprio in quel contesto che Mario Bet si innamorò dell’arte culinaria. Appassionato di sci, al ritorno in Valle Mario iniziò la sua carriera da cuoco a Breuil Cervinia. Il primo ristorante che gestì personalmente fu Lo Stambecco di Gressoney-Saint-Jean: sempre nella Valle del Lys, negli anni Ottanta, curò pure la cucina del Rifugio Coda di Fontainemore prima di trasferirsi al campeggio “Sole e Neve” di Antagnod di Ayas. Nonostante il lavoro impegnativo e le poche giornate libere Mario Bet riuscì comunque a non tralasciare mai l’aggiornamento della sua professione: divenne assaggiatore di formaggi e sommelier e, in questo contesto, vinse uno dei primi Campionati Italiani di assaggiatore di vini. Studiò pure il caffè e le sue particolarità e fu uno dei primi chef in Valle d’Aosta a scoprire le potenzialità della televisione, visto che fu ospite della trasmissione “Melaverde” condotta da Edoardo Raspelli sui canali Mediaset. La sua passione per il vino gli fece conoscere Tea Rolando Perino, anch’essa sommelier: i due si sposarono e si trasferirono a Saint-Pierre: lì iniziò il sogno del La Tour, dove tra gli scaffali spuntarono le prime bottiglie di vino del Nord America che Mario Bet abbinava con sapienza alle sue ricette rivisitate delle specialità valdostane. Dopo la chiusura del La Tour Mario e Tea gestirono insieme un ultimo ristorante, Les plaisirs Démodés a Saint-Marcel, lasciatogli dall’amico Paolo Vai. Purtroppo la donna scomparve nel 2008, lasciando un vuoto incolmabile nel cuore del marito.
I funerali di Mario Bet sono stati celebrati a Saint-Pierre lunedì scorso, 14 dicembre: le sue ceneri riposano ora nel cimitero di Valgrisenche dove sono sepolte sia la mamma Clotilde Bois che la moglie Tea Rolando Perino.